Grosseto, Calì interviene sul caso 25 aprilee prende le distanze dalle affermazioni della Palazzoli-Corriere di Maremma

Grosseto, Calì interviene sul caso 25 aprile e prende le distanze dalle affermazioni della Palazzoli

calì pagliarulo Calì con il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo

Luciano G. Calì, presidente del Comitato Provinciale "Norma Parenti" dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia risponde con una lettera aperta alle polemiche sulla Festa della Liberazione a Grosseto, scatenate da alcune dichiarazioni della sezione Palazzoli dell'Anpi che invitavano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna a non presentarsi alle celebrazioni del 25 aprile in piazza Dante.

"Siamo giunti alla settantanovesima celebrazione del 25 Aprile e della Liberazione d'Italia, storicamente festeggiata anche in Maremma attraverso il doveroso impegno dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e di tutto il tavolo istituzionale che comprende anche il Comune capoluogo e la Provincia di Grosseto. In una co-organizzazione non è mai democratico pensare di escludere o silenziare gli altri componenti. Si tratta di rispetto delle Istituzioni che rappresentano la totalità delle cittadine e dei cittadini della nostra comunità. Tuttavia il gruppo dirigente di una Sezione, una articolazione locale del Comitato Provinciale Norma Parenti che in Maremma conta quindici tra Sezioni e Circoli territoriali, ha esposto a mezzo stampa la propria linea che annuncia di trasformare una giornata di festa democratica e popolare in una contestazione contro "il sindaco e l'attuale amministrazione del Comune di Grosseto" intimando loro di "non [...] partecipare, in quanto - come dice il Presidente nazionale dell'Anpi - le istituzioni hanno il dovere di onorare e preservare la memoria del sacrificio delle antifasciste, degli antifascisti, delle partigiane, dei partigiani e di tutte le vittime del nazifascismo". Si tratta di un atteggiamento manipolatorio della realtà atto ad influenzare, maldestramente, una parte dell'opinione pubblica che non è a conoscenza dei fatti o della vita organizzativa dell'Anpi, comunità da sempre rispettosa della pluralità di pensiero al suo interno, ma altrettanto rispettosa delle deliberazioni che vengono assunte attraverso i lavori del Comitato Nazionale e del Comitato Provinciale che impegnano i dirigenti di tutti i livelli territoriali ad una doverosa osservanza e coerenza di azione".

"Non può dunque essere accettabile il tentativo, puerile, di utilizzare il nome o il riferimento al presidente nazionale Pagliarulo per provare a dare copertura a comportamenti ed intenzioni che hanno natura politica e strettamente personale. In democrazia le regole scelte da una comunità sono a tutela di tutti, a partire da quelle impresse con il sangue delle partigiane e dei partigiani nella Carta Costituzionale, figlia della Liberazione dall'occupazione nazifascista, che l'Anpi quotidianamente si impegna a difendere ed applicare interamente. In democrazia, da sempre, chi decide di non rispettare le regole di una comunità si pone per scelta personale fuori, e non al di sopra della stessa. E queste sono le parole di due grandi dirigenti nazionali dell'Anpi, Luciano Guerzoni e Carlo Smuraglia, sinceri democratici che hanno sempre tutelato l'integrità e l'autonomia di quella che amavano ricordare essere una "Istituzione tra le Istituzioni". Chiariti definitivamente questi aspetti, invitiamo pertanto il sindaco della Città di Grosseto a non essere tentato da un pretestuoso disimpegno, poiché la presenza nelle piazze nella giornata del 25 Aprile è essa stessa la cartina al tornasole di una autentica adesione ai valori costituzionali antifascisti su cui si presta giuramento all'inizio del proprio incarico. La piazza, un tempo agorà, è infatti il luogo in cui è nato il concetto stesso di democrazia. Ed è di fondamentale importanza ricordare a tutti, amministratori compresi, che il confronto diretto con la cittadinanza durante una sana e partecipata festa di popolo rappresenta sempre un salutare bagno di realtà".