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Gavorrano, la presentazione de Il Maroccolario: un evento di spessore unico ed emozionante

Naspini Maroccolo Salvi da sinistra: Sacha Naspini, Gianni Maroccolo, Andrea Salvi

Uno scrittore maremmano, Sacha Naspini, un editore bergamasco, Andrea Salvi, ed al centro la persona che incarna il nome che hai sempre letto nel retro delle copertine dei dischi, nei trafiletti di Wikipedia, che hai sempre sentito nei discorsi dei ragazzi più grandi che ogni tanto ti portavano a sentire un concerto fuori Provincia dal quale uscivi con un leggero acufene che durava due giorni che si intrecciava al fischio del cuore pieno di segni e suoni tutti da decifrare. Gianni Maroccolo appare al ristorante Morgante di Gavoranno per presentare un libro che lo riguarda in prima persona, Il Maroccolario, atteso da seguaci di tutte le recenti epoche culturali: i presenti, che oscillano incredibilmente tra i 20 ai 70 anni di età, hanno ben chiaro chi siano musicisti come Litfiba, CCCP - Fedeli alla Linea, CSI, PGR, Marlene Kuntz, Edda. Tutti quanti riconducibili sotto la figura del bassista e produttore le cui origini affondano in Toscana:
"Sono nato a Manciano - afferma Maroccolo prendendo parola - ma in Toscana ho vissuto per pochissimo. Mi sono ritrovato in Sardegna all'età di 5 anni dove la mia famiglia si era trasferita per lavoro e dove ho vissuto fino ai 15-16 anni. Nell'isola ho iniziato ad avvicinarmi alla musica, ascoltando dischi nel mangiadischi di mia sorella cercando di replicare ogni parte delle canzoni con una chitarra. Nel frattempo studiavo per diventare Capitano di lungo corso in Marina perchè volevo lavorare col mare benché riconsocessi nella musica una grande passione, poi il percorso di studi da marinaio l'ho interrotto una volta che sono andato ad abitare a Firenze, inziando gli studi alberghieri diventando cuoco".
"Qui la vita mi ha rovesciato - spiega Gianni Maroccolo - e senza volerlo, senza pensarci, senza alcuna ispirazione o necessità la casualità mi ha portato a lavorare con la musica. Anche se ho continuato a fare i turni nelle cucine anche quando stavo già suonando coi Litfiba, fino ai tempi dell'album 17 Re (1985) la situazione è stata questa: arrivavo in sala prove con le dita tagliate o bruciate dalla friggitrice. La grande svolta è arrivata quando sono andato a suonare all'estero, sempre coi Litfiba: è arrivata una grande apertura mentale e anche la consapevolezza che dalla musica potevo tirarre fuori uno stipendio; senza troppi pensieri di tipo intellettuale mi sono lasciato andare a dove mi stava portando la vita. La curiosità ha giocato un grande ruolo, mi è sempre piaciuto imparare e confrontarmi. Per quanto riguarda la produzione musicale ad esempio, è nato tutto dal fatto che quando eravamo in sala prove io riuscivo a sentire che il nostro gruppo aveva qualcosa di forte e di diverso dal resto: il nostro atteggiamento sul palco, il modo in cui suonavamo, era tutto speciale, ma questo non riuscivamo a riportarlo nei dischi dove tutto era invece più asettico, più freddo. Da qui la volontà di capire come traslare una cosa esistente in noi come persone all'interno del prodotto disco".

L'evento è introdotto dall'editore del Il Maroccolario, Andrea Salvi, edizioni LibriAparte:
"Ci sarebbe da parlare ore ed ore di questo progetto, innanzitutto si può dire che il curatore Giuseppe Pionca ha fatto un lavoro encomiabile di ricerca durato 6 anni, per il quale ha avuto la pazienza di sviscerare tutta la produzione di Maroccolo dal 1980 al 2022, parliamo di cifre incredibili. Oltre 1600 produzioni racchiuse in una raccolta catalogata sottoforma di dizionario per un totale di 880 brani in studio; 224 brani live; 132 album; 56 demo; 4 cofanetti; 31 raccolte; 33 singoli; 30 singoli promo; 12 ep; 6 raccolte di videoclip; 26 videoclip; 33 voci bibliografiche e circa 200 voci minori. Infine, oltre 350 circa nomi di collaboratori raccolti e schedati nell'appendice del libro. In oltre 40 anni di attività, per rendere un'idea, se andiamo a suddividere questa produzione scopriamo che Gianni ha prodotto qualcosa ogni 5 giorni della sua vita lavorativa. Questo fa capire quale sia la mole del contenuto di prodotti con la quale abbiamo a che fare".
"La storia della nascita del Maroccolario - prosegue l'editore Salvi - parte da una mail che Giuseppe Pionca, che conosco da 30 anni, mi ha inviato 7 anni fa dicendomi semplicemente: "Mi sto dedicando a questo progetto nel quale voglio raccogliere tutte le produzioni e tutti i collaboratori con i quali Gianni Maroccolo è entrato in contatto nella sua vita lavorativa". In principio Pionca era partito con l'idea di schedare tutti i generi di collaboratori che hanno avuto a che fare con Gianni, cosa in seguito abbandonata perchè avrebbe richiesto altri 7 anni di meticoloso inventario. Così a Novembre 2022 ho ricevuto la mail definitiva che mi avvisava del termine del lavoro su Il Maroccolario ed un manoscritto di oltre 450 pagine: un prodotto frutto della passione di molte persone con le quali io e Pionca condiviamo lo stesso sentire nei confronti del lavoro di Gianni Maroccolo e nei confronti di quella che è un'arte che ci ha formati, che non si tratta solo di suoni e canzoni, è piuttosto un sentire comune che ci lega a tutto questo. Il Maroccolario nasce come un dizionario, non è un libro da leggere dalla prima all'ultima pagina, è un libro che trova il suo lavore nella consultazione, processo che può partire da un determinato punto e con l'aiuto dei ricordi e degli ascolti riesce trovare la propria ragione d'essere. Permette di fare collegamenti molto veloci grazie ad un supporto di tipo analitico. Al termine del libro trova spazio anche una lunga intervista piena di riflessioni profonde che aiutano a comprendere quello che è l'approccio di Maroccolo al fare musica"
Lo scrittore Sacha Naspini modera l'incontro col pubblico vivendo con emozione l'incontro con uno dei suoi idoli dai tempi della primissima adolescenza:
"Il Maroccolario rappresenta una piccola scatola del tempo che permette di fare dei viaggi avanti ed indietro. Personalmente attraverso il mio lavoro di scrittore posso dire di aver fatto molti incontri ma oggi mi sento come ad un punto zero, come un ragazzino che balbetta di fronte ad un'entità che ha sempre e solo immaginato: per me non c'è solo Maroccolo in persona di fianco a me, c'è anche un'estate della mia infanzia, forse 1987 o 1988 quando qualche amico mi passò una musicassetta che era Pirata dei Litfiba, e se è vero che l'imprinting musicale arriva nella primissima adolescenza, oggi incontro un bel pezzo di quell'imprinting. Un'altra grande soddisfazione è sapere che qua ci sono ragazze e ragazzi di vent'anni che sono partiti apposta da Bologna per assistere a questo evento".
"L'incontro con Sacha Naspini è avvenuta tramite Andrea Fornai (Presidente di Salty Music Aps e Manager Musicale) - prosegue Gianni Maroccolo - ma già conoscevo Sacha per via dei suoi romanzi che apprezzo moltissimo. Abbiamo iniziato a segurici a vicenda sui social e a scambiarsi quei like di simpatia e condivisione dei contenuti che avviene oggi nella comunicazione del web. La primissima idea di collaborazione era quella di fare un reading con i brani dei Litfiba, oggi siamo qua anche per capire come e se concretizzare questo o altri progetti".
Anche il pubblico fa la sua parte in questo magico incontro e sono molte le domande da fare, tant'è che non c'è neanche il tempo di ascoltarle tutte: si parla di come sia possibile lavorare e produrre gli artisti valorizzando non solo il talento musicale ma anche il lato umano, di alcuni trucchetti e consigli, rivolti ai più giovani, per affinare la composizione e l'esecuzione dal vivo dei brani, di collaborazioni ed aneddoti e storie leggendarie che vedono portare alla luce nomi come Franco Battiato, Giorgio Canali, Edda, Cristiano Godano, Cristina Donà e tantissimi altri che compaiono nell'infinito mausoleo messo su carta che è l'incredibile Maroccolario.