Grosseto. Battaglia vinta per Coldiretti contro il fotovoltaico a terra. In Maremma già 41 progetti-Corriere di Maremma

Grosseto. Battaglia vinta per Coldiretti contro il fotovoltaico a terra. In Maremma già 41 progetti

Degli alberi fotovoltaici in Maremma Degli alberi fotovoltaici in Maremma

I pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare non potranno più essere installati a terra nelle zone agricole. Lo stop, arrivato per decreto del consiglio dei ministri dopo mesi di proteste e mobilitazioni da parte degli agricoltori di Coldiretti, va finalmente a mettere fine alle speculazioni. Salvi migliaia di ettari di terreni fertili diventati in questi mesi sulla spinta della corsa alla decarbonizzazione e degli incentivi l'oggetto dei desideri dei fondi speculativi e dei player energetici che, complici anche le difficoltà delle imprese agricole, puntano sul business delle energie rinnovabili per generare utili. La storica battaglia di Coldiretti contro i pannelli mangia suolo iniziata ormai anni fa giunge ad una svolta che possiamo definire storica.
"Coldiretti non è assolutamente contraria alle fonti rinnovabili come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del PNNR per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine. Sono centinaia le piccole e medie aziende agricole che, negli ultimi mesi, hanno investito e beneficiato dei fondi del PNRR per installare pannelli sulle coperture degli edifici aziendali che consentono da un lato la produzione di energia pulita, sostenibile, senza intaccare la disponibilità di terreni coltivabili o per il pascolo, e dall'altro di tagliare i costi dell'energia - spiega Simone Castelli, Presidente Coldiretti Grosseto - Il tema delle fonti rinnovabili è stato al centro delle nostre rivendicazioni di questi anni e soprattutto negli ultimi mesi con le grandi mobilitazioni a cui hanno partecipato migliaia di agricoltori. Il Dl agricoltura è una prima importante risposta alle richieste degli agricoltori che stanno affrontando una fase molto delicata tra aumenti dei costi, crollo dei prezzi dei prodotti agricoli, inflazione e stravolgimenti sui mercati. Era importante fermare una speculazione pericolosa. Questo obiettivo è stato raggiunto".
Coldiretti ha a più riprese denunciato l'assalto alla campagna toscana da parte di fondi speculativi ed aziende energetiche che hanno già pronti, tra approvati e da approvare, una ottantina di progetti di nuovi parchi solari in Toscana di cui 41 proprio in maremma che garantiranno una produzione di 1,72 GW). Progetti che hanno sollevato la sommossa dei cittadini che si sono riuniti anche in comitati e di alcune amministrazioni. Ad inghiottire l'agricoltura toscana sono molto spesso i profitti assicurati dalle compagnie energetiche per l'affitto dei terreni o per l'acquisto che sfruttano la fragilità di un settore che non sempre riesce a garantire un adeguato livello di reddito e sostenibilità economica alle imprese.
Lo stop al fotovoltaico a terra vale anche per le estensioni dei campi solari già esistenti (ma non per quelli già approvati). Sono previste una serie di deroghe che consentono l'installazione degli impianti agrivoltaici sollevati da terra, finanziati dal PNRR per raggiungere gli obiettivi europei previsti entro il 2030, nelle cave, nelle miniere, nelle aree industriali, nelle aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali.
Ma non è l'unica novità inserita nel decreto Agricoltura richiesta da Coldiretti. Nel dispositivo approvato dal Cdm ci sono anche la moratoria dei debiti, più fondi per le filiere in difficoltà come il cerealicolo, la pesca e l'acquacoltura, per la lotta alle pratiche sleali con il rafforzamento del lavoro di Ismea. "La moratoria sui debiti è uno dei risultati più significativi - spiega ancora Castelli - E' uno tsunami quello che si è abbattuto sulle aziende agricole che sono costrette anche a lavorare in perdita e ad assorbire gran parte dei rincari: da una parte l'aumento spaventoso dei costi di produzione e dei tassi di interesse, dall'altro l'inflazione che ha tagliato il potere di spesa dei consumatori e del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli che continuano, ancora oggi, a subire forte oscillazioni. La moratoria è una risposta chiara in difesa del reddito delle imprese agricole e delle comunità rurali".