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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, i dubbi dei carabinieri sulle telefonate di Sempio a Marco Poggi: "Strano fosse irraggiungibile, i genitori fecero molte chiamate"

A Lo Stato delle Cose le tre chiamate a casa Poggi sotto la lente di ingrandimento

Giovanni Ramiri

23 Settembre 2025, 18:30

Delitto di Garlasco, i dubbi dei carabinieri sulle telefonate di Sempio a Marco Poggi: "Strano fosse irraggiungibile, i genitori fecero molte chiamate"

Massimo Giletti mostra l'informativa dei carabinieri

Delitto di Garlasco, durante la puntata di Lo Stato delle Cose, la prima stagionale, andata in onda lunedì 22 settembre, si è a lungo parlato delle telefonate di Andrea Sempio a casa Poggi. Le chiamate sono state tre, nei giorni precedenti l’omicidio di Chiara. Il conduttore Massimo Giletti, durante il lungo approfondimento sul delitto di Garlasco, ha mostrato i tabulati delle telefonate di Andrea Sempio a casa dei Poggi, nei giorni precedenti l’omicidio di Chiara. “A noi importano le tre telefonate dal 7 all’8 agosto”. Quest’ultima durata 21 secondi: “Ma perché Andrea Sempio chiamava casa Poggi quando avrebbe dovuto sapere che non c’era”. Perché il telefono cellulare di Marco Poggi era irraggiungibile (si trovava a Falzes), ebbe modo di dire Sempio ai carabinieri, e non ricordandosi il giorno esatto della partenza chiamò a casa.

Massimo Giletti ha poi mostrato un ampio servizio, nel quale è stato chiesto se i telefoni a Falzes nel 2007 prendessero: tutti gli intervistati hanno detto di sì. “I residenti non hanno dubbi, i telefoni non avevano alcun problema: funzionavano”, viene detto durante il servizio. Giletti mostra poi un’informativa dei carabinieri di Milano del 2020: “Sembra strano che il cellulare di Marco Poggi risultasse irraggiungibile, in quanto i cellulari dei genitori di quest’ultimo in vacanza insieme al figlio e con il medesimo gestore telefonico (Tim)… in quei giorni avevano ricevuto ed effettuato numerose chiamate È stato inoltre accertato che nel 2007 era attivo il servizio Lo sai di Tim… Viene da chiedersi come sia possibile che Marco Poggi, anche qualora fosse effettivamente irraggiungibile, non abbia mai richiamato Andrea Sempio dopo aver ricevuto da Tim i messaggi che lo avvisavano che l’amico lo stesse cercando insistentemente”. I sospetti riguardano tre chiamate: il 7 agosto alle 17.42 e alle 17.50 (2 e 8 secondi) e l’8 agosto alle 16.54 (21 secondi).

Le tre telefonate

“Nel 2020 indirizzarono questa informativa all’allora procuratore capo Venditti – afferma Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi - colui che ha dichiarato in televisione di aver capito in 21 secondi che Sempio non aveva alcuna responsabilità. Voglio precisare che la sera prima della partenza dei Poggi, Sempio e Marco erano insieme. Faccio fatica a pensare che Sempio non sapesse che qualche ora dopo Marco sarebbe andato in montagna anche perché dopo il ritorno era in programma una vacanza al mare in Toscana”.

“Sono i carabinieri a dirci che se prende il telefono dei genitori è curioso che non prende quello di Marco Poggi. È una vergogna che non siano mai stati acquisiti i suoi tabulati”, incalza il conduttore Massimo Giletti dando la parola a Lovati. “È una circostanza assolutamente senza peso, anche se fosse una bugia non c’entrerebbe nulla con l’omicidio di sette giorni dopo. Se io telefono a una persona prima sul cellulare e poi sul fisso è perché cerco quella persona. Lei quando telefona, perché telefona?”. “Non capisco perché quel ragazzo che non chiama mai casa Poggi, chiama proprio in quei giorni”.

Viene poi chiesto al colonnello Gennaro Cassese, ex comandante dei carabinieri di Vigevano, perché non abbia disposto un controllo sui tabulati di Marco Poggi. “Abbiamo valutato questa situazione, ma non abbiamo fatto alcuna verifica – spiega Cassese durante l’intervista – Non abbiamo ritenuto importante, concordando con la procura, perché non avevo nessun elemento che mi collocasse Sempio sulla scena del crimine. Se, come oggi, avessi avuto l’impronta 33 che lo colloca sulla scena del crimine, l’avremmo sicuramente fatto. Non avevamo degli elementi come adesso che mi davano dei dubbi sulla posizione di Sempio”.

Gennaro Cassese

“Proprio per non avere dubbi – incalza la giornalista Ilenia Petracalvina – siamo arrivati all’inchiesta di oggi in cui chi difende Stasi dice che si è guardato solo a Stasi”. “All’epoca – replica Cassese – abbiamo ritenuto corretto non farlo. Non avevamo elementi”. L’4 ottobre Sempio viene risentito: “Ci disse che sapeva che Marco Poggi partiva, ma non sapeva quando sarebbe tornato. Su Sempio e sugli amici non avevamo alcun elemento”.

La puntata del 22 settembre

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