L'omicidio di Chiara Poggi
Roberta Bruzzone e le gocce di sangue
Delitto di Garlasco, nell’ultima puntata di Ore 14 Sera su Rai 2 è intervenuta anche la criminologa Roberta Bruzzone, che ha analizzato la scena del crimine. “Il soggetto tende a neutralizzare quello che fa – afferma Bruzzone - non ha una condotta razionale. Non ha alcun vantaggio a spostare il corpo dalla scala alla cantina, evidentemente sta assolvendo un bisogno psicologico personale, che entra in campo quando c’è una relazione significativa e soprattutto quando il delitto non è stato premeditato. Gesti simili sono coprire il volto della vittima, coprire la salma con un piumone, azioni volte a distanziare visivamente l’impatto della gravità di quanto commesso. Gli elementi sono piuttosto evidenti e testimoniano un aspetto centrale: Chiara conosceva il suo aggressore e con quest’ultimo aveva un rapporto piuttosto significativo dal punto di vista relazionale”.
Roberta Bruzzone
La criminologa ha anche analizzato le gocce di sangue sotto al divano. “Queste tre gocce sotto il divano sono tutte con un angolo di impatto a 90 gradi – osserva - è impossibile che siano frutto di un’aggressione. È più compatibile con un soggetto seduto, infatti il divano è privo di tracce ematiche, che tiene in mano un oggetto che si è imbrattato in maniera non particolarmente significativa e che rilascia il sangue della vittima. La bpa di Garofano dice che è l’inizio dell’aggressione, io non sono d’accordo”.
“Se questa è l’arma del delitto che sta gocciolando sangue, come arriva in quel punto?”, chiede il conduttore Milo Infante. “Se l’aggressore la tiene su di sé, ha raccolto poco sangue l’arma”, risponde Bruzzone, che poi aggiunge: “L’aggressione non può essere generata lì”. “Cioè l’assassino a un certo punto si diede, con l’arma in mano e riflette”, ipotizza Infante e Bruzzone risponde affermativamente.
È poi intervenuto Dario Radaelli, legale della famiglia Poggi. “La bpa è un’indagine che si basa sull’interpretazione delle tracce ematiche – spiega - Abbiamo visto come queste interpretazioni siano oggettivamente variabili. Siamo arrivati a conclusioni diverse da quelle che sono state prospettate”. “Nell’incidente probatorio oggi non è emerso niente di oggettivo che ci faccia cambiare un’opinione rispetto alla realtà processuale. Secondo me la bpa fatta a suo tempo da Frattini e Garofano è un’indagine interpretativa. Anche secondo me queste tracce di sangue sotto al divano sono poco compatibili con una perdita ematica dovuta a un colpo patito dalla vittima e più compatibili con un gocciolamento”.
Dario Radaelli
“Quelle tre gocce non hanno senso come un’arma che cola, perché non cola da nessun’altra parte”, dice invece Rita Cavallaro.
La puntata completa
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