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L'omicidio

Delitto di Garlasco, quel dna ignoto sul pollice di Chiara Poggi e le tracce femminili sulla scena del crimine. Attesa per le indagini

Giovanni Ramiri

01 Settembre 2025, 10:15

Chiara Poggi

Chiara Poggi

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco torna a occupare le prime pagine. Non si tratta di una nuova testimonianza o di un ricorso giudiziario, ma di un dettaglio tecnico che oggi, con le tecnologie a disposizione, rischia di diventare una svolta. Sul pollice destro della vittima, nel 2007, era stato repertato un campione genetico, classificato con la sigla MDX1. All’epoca venne archiviato come “non interpretabile”: i tracciati erano deboli, disturbati da quello che i genetisti chiamano “effetto ladder”, e non si riuscì a trarne un profilo affidabile.

Eppure, come ha rivelato RaiNews, quella traccia portava già un’indicazione chiara: era di origine maschile. Non apparteneva né ad Alberto Stasi, l’allora fidanzato di Chiara poi condannato a sedici anni in via definitiva, né ad Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara oggi finito al centro di una nuova indagine. Era un profilo diverso, isolato, che nessuno aveva mai potuto identificare.

Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi

Oggi, però, le cose sono cambiate. Come ricorda SkyTg24, i tracciati di laboratorio relativi al campione MDX1 sono stati conservati. Significa che le moderne tecniche di analisi del Dna — infinitamente più raffinate di quelle disponibili nel 2007 — possono essere applicate a quel reperto. Ciò che ieri era un segnale confuso, domani potrebbe trasformarsi in un’identità precisa.

Il mistero non si ferma qui. Negli atti processuali compaiono anche tre tracce biologiche di natura femminile, rinvenute su oggetti della casa dei Poggi: la maniglia della porta a soffietto, il miscelatore del bagno e la maniglia d’ingresso. Come ha sottolineato Open, non sono mai state attribuite a nessuno e restano tuttora senza volto. Se lette insieme al profilo maschile, queste tracce restituiscono un quadro in cui la scena del delitto potrebbe essere stata attraversata da più persone, e non soltanto dall’autore della condanna definitiva.

È su questo punto che si concentra l’attenzione degli inquirenti. Tag24 scrive di un’ipotesi che fino a ieri sembrava marginale: quella di un delitto collettivo, in cui diverse figure avrebbero avuto ruoli differenti, magari non tutti direttamente esecutivi, ma comunque determinanti. Una prospettiva che ribalterebbe anni di processi e di ricostruzioni, e che potrebbe costringere la giustizia a riaprire un capitolo che si credeva chiuso.

Il delitto di Garlasco ha segnato un’intera generazione di cronaca nera italiana. L’immagine di Chiara trovata senza vita sul pianerottolo di casa, quella mattina del 13 agosto 2007, è rimasta impressa nell’opinione pubblica come uno dei simboli del mistero giudiziario italiano. La condanna di Stasi aveva dato una risposta giudiziaria, ma non aveva mai spento i dubbi. Ora quel profilo maschile dimenticato torna a emergere come un fantasma che chiede ascolto.

Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio

La domanda, dunque, non è più soltanto chi abbia ucciso Chiara, ma se qualcuno, all’epoca, sia rimasto nell’ombra. Un Dna mai interpretato, tre tracce femminili mai identificate e un contesto investigativo che oggi può contare su strumenti di precisione impensabili diciotto anni fa. È la prova che il tempo, a volte, non cancella: può riportare alla luce ciò che sembrava sepolto, dando voce alle tracce silenziose rimaste impresse sul corpo di una giovane donna che continua a chiedere giustizia.

Stasera il caso sarà al centro del dibattito televisivo. Filorosso, in onda su Rai3, dedicherà ampio spazio al caso, mentre su Rete4 sarà Quarta Repubblica a proporre un approfondimento con nuove testimonianze, in una serata che promette di riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica su un enigma che ancora non ha trovato la sua verità definitiva. Per Filorosso è l'ultima puntata della stagione estiva, per Quarta Repubblica la prima di quella invernale: come dire che l'attenzione sul delitto di Garlasco non si spegne mai e si attendono gli sviluppi delle nuove indagini per far luce definitiva sul caso.

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