Il caso
L'arrivo di Francis Kaufmann a Ciampino
Francis Kaufmann è atterrato oggi all’aeroporto di Ciampino sotto scorta della Polizia italiana, estradato dalla Grecia dove era stato arrestato lo scorso 13 giugno. L’uomo, 46 anni, è ora nel carcere romano di Regina Coeli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. È accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di undici mesi, Andromeda, i cui corpi sono stati ritrovati il 7 giugno scorso nei pressi di Villa Pamphili, avvolti in sacchi neri.
La svolta investigativa è arrivata da un riscontro scientifico: secondo Il Messaggero il profilo genetico rinvenuto su uno dei sacchi che contenevano il corpo della donna è risultato compatibile al 50% con il Dna di Andromeda e all’altro 50% con quello di un soggetto maschile, che gli inquirenti ritengono essere proprio Kaufmann. Questo dato, ancora in fase di confronto ufficiale, indica non solo che l’uomo abbia avuto un contatto diretto con il materiale usato per occultare il cadavere, ma anche che potrebbe essere il padre della bambina.
Kaufmann, produttore cinematografico con alle spalle un passato poco trasparente e un progetto di film mai distribuito ma finanziato con fondi pubblici, aveva lasciato l’Italia pochi giorni dopo l’omicidio. Il suo arresto è avvenuto nell’isola greca di Skiathos, dove si era rifugiato utilizzando false generalità. La Procura di Roma ha mosso rapidamente le procedure di estradizione, ritenendolo il principale sospettato sulla base di elementi concreti, tra cui testimonianze e prove genetiche.
Nei prossimi giorni verranno completate le analisi genetiche per stabilire con certezza la paternità della bambina e rafforzare l’impianto accusatorio. Gli esami istologici condotti all’Università Cattolica dovrebbero inoltre chiarire le modalità della morte, avvenuta secondo i primi rilievi tra il 3 e il 4 giugno, e accertare se il sacco di plastica abbia avuto un ruolo attivo nel soffocamento delle vittime.
Kaufmann, secondo quanto trapelato da fonti investigative, avrebbe mantenuto il silenzio durante il trasferimento. Il suo legale, l’avvocato Silvia Moresi, ha dichiarato che l’uomo si dichiara “completamente estraneo ai fatti” e si riserva di parlare solo davanti al giudice. Tuttavia, il quadro indiziario si fa ogni giorno più solido, con il Dna che si impone come una prova cruciale in un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e riportato l’attenzione sui meccanismi di controllo dei finanziamenti statali al cinema indipendente.
La Procura capitolina lavora ora per ricostruire le ultime ore della vita di Anastasia e Andromeda e per stabilire se vi siano stati complici o coperture successive all’omicidio. La scena del ritrovamento, un’area marginale e poco visibile di Villa Pamphili, lascia pensare a un delitto pianificato e non d’impeto, aggravando la posizione di Kaufmann in vista dell’eventuale rinvio a giudizio.
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