Mercoledì 10 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il programma

La Ruota della Fortuna è una macchina del tempo che strega tutti: da Mike Bongiorno a Gerry Scotti il segreto di un successo clamoroso

La nostalgia incontra la modernità: chi guardava Mike negli anni Novanta ritrova le stesse emozioni, lo stesso brivido del giro della ruota

Giovanni Ramiri

09 Settembre 2025, 17:53

La Ruota della Fortuna è una macchina del tempo che strega tutti: da Mike Bongiorno a Gerry Scotti il segreto di un successo clamoroso

Gerry Scotti con Samira

Quando si dice che la televisione è una questione di cicli, La Ruota della Fortuna è l’esempio più lampante. Per quindici anni il programma era scomparso dai palinsesti: dal 2009 al 2024 il silenzio, come se la Ruota si fosse fermata per sempre. Eppure era rimasta nella memoria collettiva, pronta a tornare al momento giusto. Quel momento è arrivato, e oggi la Ruota gira più veloce che mai.

Il ritorno è stato celebrato come un evento speciale, legato al centenario della nascita di Mike Bongiorno, il conduttore che più di tutti aveva reso immortale il format in Italia. Un omaggio che non poteva avere volto migliore di Gerry Scotti, l’uomo dei quiz, colui che da decenni accompagna i telespettatori italiani all’ora di cena con il suo stile pacato, caldo, rassicurante. Scotti ha raccolto il testimone con rispetto, ricordando Mike come un maestro e un amico, ma ha dato al programma un’impronta personale.

Mike Bongiorno

Ed è qui che la Ruota è diventata davvero una macchina del tempo: lo studio moderno, le luci spettacolari, la band dal vivo e le nuove manche rendono lo show attuale e dinamico, ma l’essenza è rimasta quella di sempre. Il pubblico gioca da casa, urla le soluzioni, si diverte con i concorrenti. È lo stesso rito collettivo che faceva compagnia negli anni Novanta, ma riproposto a un’Italia diversa, più frammentata, che però davanti alla Ruota torna ad essere unita.

I risultati sono stati immediati e travolgenti. Dal debutto, con quasi 3 milioni e 700mila spettatori e oltre il 21% di share, la crescita è stata costante. A fine luglio si erano già superati i 4 milioni, con punte del 27% e perfino fiammate vicine al 30% nel cuore dell’estate. Poi, a settembre, è arrivata la consacrazione: per più sere consecutive, la Ruota ha battuto Affari tuoi, il gioco dei pacchi di Rai1 che da anni domina la fascia. Lo ha fatto con numeri netti, come il 26,6% di share e quasi 4 milioni di spettatori, lasciando Amadeus intorno al 23%. Un sorpasso che ha il sapore del colpaccio.

Il segreto? La nostalgia che incontra la modernità. Chi guardava Mike negli anni Novanta ritrova le stesse emozioni, lo stesso brivido del giro della ruota, lo stesso meccanismo semplice e irresistibile. I più giovani, invece, lo vivono come una novità, un gioco che si capisce al volo e che coinvolge tutti. Gerry Scotti, con il suo stile diretto e affettuoso, è il collante perfetto: non fa il cerimoniere severo, ma nemmeno il buffone, accompagna i concorrenti con empatia, lasciando che il vero protagonista resti il gioco.

Il format nacque in Italia nel 1987, su Odeon TV, con Augusto Mondelli, soprannominato “Casti”, al timone. Era una versione quasi pionieristica, con mezzi limitati, ma bastò per mostrare la potenza del meccanismo: una ruota che gira, lettere che si svelano, una frase da indovinare. Fu un successo sorprendente per un’emittente privata, tanto da attirare presto l’interesse di Mediaset.

E fu proprio su Canale 5, nel 1989, che la Ruota diventò un fenomeno nazionale con Mike Bongiorno. Per più di tremila puntate, fino al 2003, Mike trasformò il quiz in un rito quotidiano. La sua conduzione rigorosa ma ironica, le sue battute, i suoi celebri scivoloni linguistici, tutto contribuiva a rendere il programma familiare e amatissimo. Ogni sera, milioni di italiani si radunavano per girare idealmente quella ruota insieme ai concorrenti. Mike e la Ruota furono un connubio inseparabile, e quando lui lasciò, sembrò che nessun altro potesse reggere il confronto.

Eppure la storia non si fermò lì. Nel 2007 arrivò una nuova edizione su Italia 1, affidata a Enrico Papi. Papi portò il suo stile ironico e irriverente, aggiornando lo show a un pubblico più giovane e più veloce. Il gioco rimase lo stesso, ma la conduzione scanzonata diede un tono diverso, più leggero e colorato. Non raggiunse le vette di Bongiorno, ma riuscì comunque a riportare la Ruota al centro dell’attenzione televisiva. Questa stagione si concluse nel 2009, lasciando il programma in sospeso per quindici anni.

Quindici anni di silenzio, ma non di oblio. La Ruota restava nei ricordi, pronta a essere riscoperta. E nel 2024, per il centenario della nascita di Mike Bongiorno, Mediaset decise che era il momento giusto per farla tornare. A raccogliere il testimone non poteva che essere Gerry Scotti, il volto più amato dei quiz italiani.

Scotti ha saputo rinnovare senza tradire. Ha portato uno studio spettacolare, luci moderne, una band dal vivo che commenta i momenti salienti. Ha introdotto nuove manche che rendono il gioco più dinamico e aumentano la suspense. Ma soprattutto ha conservato l’essenza della Ruota: la semplicità che coinvolge chi guarda da casa, la possibilità di giocare insieme alla famiglia, di urlare la soluzione dal divano. È questa la vera forza del format: non è solo uno spettacolo da guardare, è un rito collettivo da vivere.

Enrico Papi

Il pubblico lo ha capito e premiato: il debutto del 2024 ha portato quasi 3,7 milioni di spettatori e oltre il 21% di share, ma da lì la crescita è stata vertiginosa. A fine luglio si erano già superati i 4 milioni, con punte del 27% e fiammate vicine al 30%. Poi, a settembre, la consacrazione definitiva: la Ruota ha battuto Affari tuoi per tre sere consecutive, con numeri impressionanti, come il 26,6% di share e quasi 4 milioni di spettatori.

La Ruota della Fortuna è così tornata a essere una macchina del tempo: un viaggio che riporta agli anni di Mike, che ricorda il passaggio più ironico di Enrico Papi, che rievoca le origini con Mondelli, ma che oggi si presenta con la freschezza e la solidità di Gerry Scotti. È un gioco che appartiene alla memoria collettiva, ma che dimostra di saper parlare anche al presente, e persino al futuro.

Il segreto del suo successo non è solo nei dati Auditel. È nella capacità di unire le generazioni, di far giocare i nonni e i nipoti con la stessa frase, di creare un momento di condivisione familiare che nessuna piattaforma streaming potrà mai sostituire. È la televisione nella sua forma più pura: semplice, diretta, popolare, ma mai banale.

La Ruota gira di nuovo, e più gira più conquista. Dopo quindici anni di silenzio, è tornata regina.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie