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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, gli "incredibili 23 minuti" in cui Stasi ha ucciso Chiara e "ha fatto tutto". Perché una nuova tempistica dell'omicidio può cambiare la storia

A Quarto Grado riflessione di Umberto Brindani, direttore di Gente, sulla relazione del Ris di Cagliari

Giovanni Ramiri

20 Settembre 2025, 11:00

Delitto di Garlasco, gli "incredibili 23 minuti" in cui Stasi ha ucciso Chiara e "ha fatto tutto". Perché una nuova tempistica dell'omicidio può cambiare la storia

Umberto Brindani

Se si riscrive l’azione criminale, come andrebbe a impattare l’azione criminale?”. La domanda di Gianluigi Nuzzi, nell’ultima puntata di Quarto Grado che è tornata a occuparsi del delitto di Garlasco, è rivolta a Umberto Brindani, direttore di Gente. Nel programma di Rete 4 si è a lungo dibattuto sulla relazione di 300 pagine dei Ris di Cagliari, che hanno eseguito una nuova BPA (Bloodstain Pattern Analysis) sulla scena del crimine.

“Sono d’accordo su un punto con il generale Garofano – ha risposto Brindani – cioè che stiamo discutendo sul nulla a meno che qualcuno non abbia informazioni segrete. La mia aspettativa era che ci desse delle certezze sul numero di assassini ma non è detto che ce le abbia date, dobbiamo aspettare il lavoro della Cattaneo. Quello su cui tutti concordano, mi sembra, è il fatto che è stata riscritta la dinamica dell’omicidio".

Il generale Garofano

Brindani argomenta: “Significa che quello che mi aspetto, una mia ipotesi che credo fondata, è che verrà riscritta la tempistica dell’omicidio, in modo da risolvere l’incredibile numero di 23 minuti, durante i quali, escludendo i 7 minuti impiegati per tornare a casa in bicicletta, Alberto Stasi avrebbe fatto tutto quello che è successo: cioè l’assassinio in varie fasi, sarebbe andato in bagno a lavarsi le mani, avrebbe pulito. Avrebbe fatto tutto in questi incredibili 23 minuti. Quello che mi aspetto è che venga ridisegnato il percorso dell’omicidio della povera Chiara e che venga, con l’ausilio della dottoressa Cattaneo, stabilito l’orario della morte”.

Il conduttore Gianluigi Nuzzi

La recente Bloodstain Pattern Analysis (BPA) condotta dal RIS di Cagliari ha portato alla deposizione in Procura a Pavia di una relazione di circa 300 pagine. Il documento è al momento secretato, alimentando così indiscrezioni, dubbi e molteplici interpretazioni che stanno circolando nei media e tra gli addetti ai lavori.

Il lavoro del RIS di Cagliari, coordinato dal tenente colonnello Andrea Berti, rappresenta una rilettura approfondita e tecnologicamente avanzata della scena del crimine di via Pascoli a Garlasco, luogo dove la giovane Chiara Poggi fu uccisa il 13 agosto 2007. Questa nuova analisi si differenzia profondamente da quella precedente, che nel 2007 si limitava a un documento di appena 19 pagine: ora, grazie all’uso di tecniche moderne come rilievi in 3D, droni, scanner e una dettagliatissima analisi delle macchie di sangue, il quadro fatto dagli inquirenti appare molto più complesso e articolato.

È importante evidenziare che questa nuova perizia è accompagnata da ulteriori accertamenti, come quello affidato alla dottoressa Cristina Cattaneo, medico legale di fama, incaricata di riesaminare armi, lesioni e accertare se il delitto sia stato compiuto da una o più persone. Solo combinando i dati di tutte le consulenze si potrà avere un quadro completo e più affidabile.

Nel complesso, la BPA dei RIS di Cagliari rappresenta un lavoro tecnico eccezionale che potrebbe cambiare le carte in tavola non solo nella ricostruzione materiale del delitto, ma anche nella valutazione delle responsabilità penali. Tuttavia, il segreto che avvolge il documento e le informazioni filtrate, soprattutto tramite indiscrezioni, fanno sì che la verità resti ancora da scrivere in modo definitivo.

La puntata completa

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