L'omicidio di Chiara Poggi
Il confronto in studio
“Essendo un atto secretato non abbiamo potuto consultarlo, si tratta di un atto della Repubblica e decide di tenerlo per sé fino al momento in cui non ci sarà la chiusura indagini. Solo in quel momento vedremo gli atti”. A dirlo, durante la puntata di giovedì 18 settembre di Ore 14 Sera, è Dario Radaelli, consulente della famiglia Poggi. In studio si è tornati a parlare delle nuove indagini sul delitto di Garlasco e in particolare sulla relazione di 300 pagine dei Ris di Cagliari sulla bpa, che potrebbe aver ricostruito la scena del crimine.
“Posso fare una considerazione di massima sulla bpa – aggiunge Radaelli - sicuramente è un’indagine fatta da specialisti del settore, con tecniche all’avanguardia, ma che necessariamente deve posizionare sulla scena del crimine delle tracce documentate all’epoca, con modalità di documentazione incongrue rispetto all’attuale specificità delle strumentazioni utilizzate”.
Dario Radaelli
“Siamo già al qualunque sia il risultato lo contestiamo dal punto di vista scientifico?”, chiede il conduttore Milo Infante. “Assolutamente no. La mia considerazione è di carattere tecnico. Tutte le documentazioni fotografiche dai primi uffici di polizia giudiziaria intervenuti fatte all’epoca sono state fatte con macchine fotografiche compatte, quindi con strumentazioni che non sono idonee a questo genere di attività. Posizionarle in maniera corretta, anche con l’utilizzo di supporti informatici particolari, è complicato”.
Milo Infante
“È una forzatura – conferma la criminologa Roberta Bruzzone - vado a utilizzare una tecnologia iper avanzata, ma vado a collocare tramite software delle informazioni che è preistoria, dal punto di vista della tecnologia. Mi aspetto una premessa metodologica di Berti. La consulenza sull’impronta 33 mi è arrivata in un paio d’ore. Tutto dovrebbe essere secretato, questo riserbo mi dice che questa consulenza dà delle indicazioni interessanti, ma non dirimenti”.
La relazione riscrive la scena del crimine? Chiede il conduttore Milo Infante ad Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi. “Il punto più importante è che qualora dovesse essere riscritta la dinamica, una dinamica ha una durata – risponde l’avvocato - I 400 metri in 15 secondi non si possono fare. Io sono convinto che vi sia, è una mia personalissima convinzione, che ci sia un collegamento tra la nomina della professoressa Cattaneo e gli esiti sicuramente anticipati della consulenza. Io vedo una complementarietà. Il fatto che la bpa sia nei cassetti della procura è meglio anche per Sempio, per tutte le parti”.
Antonio De Rensis
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