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Delitto di Garlasco, l'avvocato di Sempio: "Indagini sleali dei carabinieri, ecco cosa hanno fatto". L'accusa di Lovati

Giovanni Ramiri

17 Settembre 2025, 06:00

Delitto di Garlasco, l'avvocato di Sempio: "Indagini sleali dei carabinieri, ecco cosa hanno fatto"

Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio

Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, dei suoi dubbi sulle nuove indagini sul delitto di Garlasco ha parlato più volte nelle ultime settimane. Tutto è iniziato nell’ultima puntata di Filorosso, quando il legale non aveva nascosto le sue perplessità. “L’incubo che qualcuno potesse mettere il dna di Andrea Sempio nella spazzatura non c’è più – aveva spiegato Lovati - È un incubo che non aveva nessun fondamento, ma siccome l’indagine è stata insidiosa e sleale, è legittimo a un certo punto non fidarsi più”.

Lovati aveva poi rincarato la dose: “Posso anche elencarle le slealtà: quella più eclatante è che dopo aver preso le impronte digitali del mio assistito, come prevede il codice, dopo un mese e mezzo proprio nel giorno in cui veniva sciolta la riserva dal giudice Garlaschelli che affiancava al genetista il dattiloscopico e il perito dattiloscopico, i carabinieri di via Moscova hanno telefonato al mio assistito senza neanche avvertirmi perché andasse a rifare le impronte, soprattutto l’impronta palmare”.

“Questa è una slealtà – secondo Lovati - perché comunque era un’operazione che avrebbe dovuto essere preceduta da un avvertimento ai legali di Andrea Sempio e non così al telefono. Attenzione, questa impronta presa in questo sistema illecito e illegittimo e quell’impronta – così dicono, perché io non ne sono ancora convinto – che appare alla sinistra della famosa fotografia in bianco e nero rispetto a quella rossiccia della ninidrina, l’impronta 33”. Concetti quelli sulla slealtà delle indagini, e paure, i sogni riguardo ai carabinieri che mettevano il dna di Andrea Sempio nella spazzatura, che Lovati ha ripetuto più volte quando è stato ospite in altre trasmissioni nei giorni successivi.

A Lovati aveva risposto Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi: “Non posso commentare le parole del collega, ma posso dire che la mia collega Bocellari pur soffrendo moltissimo nei confronti di chi fece quell’indagine orribile, non ha mai proferito parole molto forti”. Cosa cambierà adesso, nel dibattito pubblico, dopo l’atteso arrivo dei risultati della BPA dei Ris di Cagliari, che hanno escluso la presenza di più persone sulla scena del crimine?

Antonio De Rensis

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