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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, il mistero dei graffi sul corpo di Alberto Stasi. L'avvocato De Rensis: "Dei carabinieri li hanno immaginati, ma non c'erano"

Secondo l'avvocato anche un paramedico ne aveva escluso la presenza

Giovanni Ramiri

29 Luglio 2025, 06:00

Delitto di Garlasco, il mistero dei graffi su Alberto Stasi. De Rensis: "Dei carabinieri li hanno immaginati, ma non c'erano"

Alberto Stasi

La questione dei verbali legati agli interrogatori nel delitto di Garlasco è stata al centro dell’ultima puntata di Zona Bianca, andata in onda mercoledì 23 luglio su Rete 4. Sul “pasticcio dei verbali”, come lo ha definito Zona Bianca, si sono confrontati anche gli avvocati Antonio De Rensis e Angela Taccia, rispettivamente avvocati di Alberto Stasi e Andrea Sempio.

Contrariamente a quanto si è pensato, se ci sono due nomi sono presenti due nomi. E se si interroga una persona si sta lì. Io ho sentito le dichiarazioni di Sempio e mi sembrano dichiarazioni sincere”, dice De Rensis. “Quattro ore di interrogatorio e neanche due pagine di verbale? Chiedetevi il perché”, incalza l’avvocato Taccia.

 “Io ho sentito le parole di Sempio – prosegue De Rensis -  e con tutta sincerità mi sono sembrate sincere. Lui dice che lo hanno mandato via con suo padre e che a un certo punto lo hanno richiamato. Questo vuol dire che il verbale è stato chiuso, perché quando il testimone se ne va non può essere lasciato aperto a meno che non si scrive dove è andato”.

Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi

Dei verbali ha anche parlato il giornalista Gianluca Zanella: “"L'interrogatorio del 4 ottobre 2008 è quello che getta le basi per le indagini su Sempio, quindi non può passare inosservato che proprio quel giorno siano avvenute queste sovrapposizioni".

Dopo l’intervento della criminologa Anna Maria Casale, è intervenuto ancora Antonio De Rensis. “Non è passato il postino che ha visto i graffi – attacca De Rensis – qui dei carabinieri hanno immaginato di ricordare dei graffi che non c’erano”. E, ricordano De Rensis e Casale, Stasi era stato visitato da un paramedico “che aveva escluso la presenza di graffi”.

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