Delitto di Garlasco, il dubbio della criminologa Casale: "Indagini piene di sciocchezze. Perché certezze solo contro Stasi?". Il caso dei graffi

 “E’ stato fatto tutto così superficialmente e credo che nessuno possa dire il contrario”. Nella puntata di Zona Bianca, andata in onda mercoledì 23 luglio su Rete 4, si è tornati a parlare delle indagini sul delitto di Garlasco, con un intervento della criminologa e piscologaa Anna Maria Casale.

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“E’ ormai evidente, da tanti punti di vista”, concordano il conduttore Giuseppe Brindisi e la criminologa. Che poi continua: “Abbiamo parlato della medicina legale, ora parliamo dei verbali”. Mentre Brindisi, “citando Cassese (l’ex comandante dei carabinieri di Vigevano, ndr), ricorda “la sciocchezza di aver girato il corpo della povera Chiara Poggi andando a far perdere le tracce”.

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“Visto che tutte queste indagini sono state fatte all’epoca con una serie infinita di sciocchezze e di leggerezze – attacca Casale -  perché solo quello che andava contro Stasi era sorretto da certezze?" "Sì, per esempio i graffi che non c’erano, ha detto Casale incalzata da Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi.

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Nel corso della puntata si è a lungo dibattuto anche sulla ricerca del DNA facendo il punto sull'incidente probatorio che è ripreso. "Per noi non è stata regolarmente sequestrata la spazzatura e di conseguenza i reperti che la medesima contiene", ha spiegato l'avvocato Angela Taccia, legale di Andrea Sempio.

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