Ospite a Le Iene
Edward Luttwak interpretato da Maurizio Crozza
Edward Luttwak, ospite oggi 23 giugno a Quarta Repubblica, è uno di quei personaggi che sembrano usciti da un romanzo di spionaggio: stratega militare, saggista, consulente per governi e agenzie di intelligence, poliglotta e presenza abituale nei dibattiti internazionali. Ma è anche, curiosamente, protagonista di un’imitazione comica che lo ha reso ancora più noto al grande pubblico italiano grazie a Maurizio Crozza. Un binomio insolito: il rigore dell'analista e la caricatura satirica.
Nato in Romania nel 1942, cresciuto tra l’Italia, il Regno Unito e infine gli Stati Uniti, Edward Luttwak è uno dei più influenti geostrategisti del secondo Novecento. I suoi testi, come Coup d'État: A Practical Handbook (1979) e Strategy: The Logic of War and Peace (1987), sono letti nei circoli militari, nelle università e nei think tank di tutto il mondo. È spesso ospite di trasmissioni come Otto e mezzo o Piazzapulita, dove interviene con la sua tipica schiettezza anglosassone e un marcato accento italo-americano che lo rende immediatamente riconoscibile.
Luttwak è famoso per le sue opinioni controcorrente: ha difeso l’utilità delle guerre limitate, ha criticato l’interventismo Usa in certe aree del mondo, e non ha risparmiato giudizi taglienti sulla politica estera dell’Unione Europea. Il suo pensiero è spesso provocatorio.
Dal mondo dell’intelligence alla satira televisiva il passo può sembrare lungo, ma Maurizio Crozza ha saputo trasformare Edward Luttwak in una delle sue imitazioni più memorabili. Nella sua parodia, Luttwak diventa un personaggio grottesco e irresistibile: un mix di sapienza strategica e assurdità linguistica, con un buffo accento mitteleuropeo e una logica implacabile, tanto da rispondere a qualsiasi domanda – anche la più assurda – con una “spiegazione geopolitica”.
Crozza-Luttwak appare come una versione esasperata dell’originale: parla di Putin e Nato, parla della guerra come una cosa bella e che manca all'Europa, sempre con tono serafico e logico. O frasi assurde del tipo: ""Come è bello far la guerra da Trieste in giù, Italia falla tu".
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La parodia ha funzionato non solo perché il personaggio è facilmente riconoscibile, ma anche perché evidenzia una certa teatralità reale del vero Luttwak: il tono oracolare, la sicurezza estrema, l’humour tagliente.
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