L'omicidio di Chiara Poggi
Antonio De Rensis
Delitto di Garlasco, a Storie Italiane su Rai 1, è intervenuto Antonio De Rensis. L’avvocato di Alberto Stasi ha risposto alle domande di Eleonora Daniele.
Eleonora Daniele
“Sono convinto, in base a quello che avete detto sulla bpa – dice De Rensis - che sulla scena vi fosse più di una persona. Questo non vuol dire che ha colpito più di una persona, questo ce lo dirà la professoressa Cattaneo”.
Il nuovo rapporto della Bloodstain Pattern Analysis (bpa), eseguito dal Ris di Cagliari e depositato in Procura a Pavia, rappresenta un momento cruciale nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Si tratta di un documento corposo di circa 300 pagine, molto più ampio rispetto al precedente rapporto di sole 19 pagine del 2007, che offre un’analisi estremamente dettagliata e moderna della scena del crimine.
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La consulenza è stata presentata dal tenente colonnello Andrea Berti, comandante del Ris di Cagliari, e comprende il riesame delle macchie di sangue tramite tecniche di Bloodstain Pattern Analysis, oltre a rilievi fotografici storici, riprese attuali e scanner 3D, fino a ricostruzioni della scena con droni e telecamere tridimensionali. Questa accurata indagine ha modificato la dinamica dell’omicidio ipotizzata finora. Tuttavia, la relazione è al momento coperta da segreto istruttorio e non è stata notificata né alle parti né agli avvocati difensori, provocando un clima di attesa e tensione tra accusa e difesa. Questo segreto serve a proteggere l’integrità delle indagini e a garantire un contraddittorio corretto, ma il rischio è che la mancanza di trasparenza alimenti indiscrezioni e interpretazioni non ufficiali.
Il dossier riapre dunque scenari investigativi fondamentali e richiede di essere integrato con altre consulenze, come quella sulla natura delle lesioni e sull’arma del delitto, ancora mai ritrovata, affidata alla dottoressa Cristina Cattaneo.
“La bpa non ha detto c’è una persona o ci sono dieci persone – conferma l’avvocato De Rensis - non era il quesito. La bpa ha riscritto la dinamica dell’omicidio e se ci fossero ragionevolmente e prevedibili anche solo cinque minuti in più Stasi non c’entra niente. Perché la Cassazione, tanto evocata dai negazionisti, dice che alle 9.36 Stasi è in casa”.
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