Il caso
Paolo Reale, consulente della famiglia Poggi
Qualcuno mette in correlazione Chiara Poggi con quello che accadeva nel santuario della Bozzola. Chiara ha mai fatto ricerche in tal senso o aveva parlato con qualcuno di questo? È la domanda posta a Paolo Reale, consulente della famiglia Poggi, durante l’ultima puntata di Ore 14 Sera su Rai 2, che è tornato a occuparsi del delitto di Garlasco. “Quando durante il procedimento di primo grado – risponde il consulente - furono fatte le analisi del computer, gli elementi che sono stati raccolti non avevano nessuna indicazione, o valenza, o ricerca, che oggi invece viene proposta. Ma non sta in nessun atto, in realtà”.
Flavius Savu (arrestato di recente per fatti di estorsione legati al santuario, ndr), che dice parlerà di Chiara Poggi, potrà davvero dire qualcosa di interessante sulle indagini? Viene chiesto a Reale, che risponde: “Francamente no. Non vedo dei collegamenti. Se l’indagine andrà in quella direzione capiremo meglio di cosa si tratta”.
Il santuario della Bozzola
Ci sono anche dei file, che legame potrebbe esserci con il delitto? “C’è sicuramente l’articolo sui pedofili -afferma Reale - c’è il collezionismo su Picasso, un articolo sulle ragazze sconnesse. Voglio dire che c’è una complessiva ed eterogenea quantità di articoli su cui sicuramente è opportuno fare delle valutazioni sul perché magari c’era quello sui pedofili, ma non c’è una polarizzazione su questo”.
Che interesse avrebbe avuto Chiara ad approfondire questi elementi? “Il motivo per cui all’epoca lo misi in evidenza – ricorda il consulente della famiglia Poggi nella trasmissione condotta da Milo Infante - fu anche in correlazione ai contenuti in cui all’epoca furono trovati nel computer di Alberto Stasi, che hanno dato luogo poi a quel procedimento per detenzione di materiale pedopornografico. Però i contenuti che erano rimasti cancellati in quel pc sono stati effettivamente oggetto di una condanna in secondo grado. Poteva essere un legame? No, perché Chiara non ha potuto sicuramente vedere quei contenuti, ma l’articolo era sicuramente un elemento che all’epoca misi a disposizione per una valutazione”.
Un momento della trasmissione
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