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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, gli errori nelle indagini: "Siamo già a 61". A Zona Bianca il direttore di Gente fa il conto

Giovanni Ramiri

05 Settembre 2025, 13:36

Delitto di Garlasco, gli errori nelle indagini: "Siamo già a 61". A Zona Bianca il direttore di Gente fa il conto

Ettore Brindani

A che numero di errori siete arrivati?”. La domanda per Ettore Brindani, direttore di Gente, è da parte di Giuseppe Brindisi, conduttore di Zona Bianca, e si riferisce ai presunti errori commessi durante le indagini sul delitto di Garlasco che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi. “Siamo arrivati a 60 – risponde il direttore di Gente – ma siccome in queste ore si parla della scomparsa di alcune foto della scena del delitto diciamo che siamo già a 61”.

Brindani ha anche fatto il punto sulle indagini in corso e all'articolo del Giorno "L'incidente probatrrio riparte dai dati del dna: ora può cambiare tutto".  “Dipende se questo strappo si riferisce alle ultime notizie – aggiunge Brindani – cioè al dna trovato sul pollice della mano di Chiara e su altri tre possibili, ipotetici dna femminili che sarebbero sulla scena del delitto. Mi sembra che dalla rivelazione sulla contaminazione di ignoto 3, la procura non ha più fatto sapere nulla. Tutto quello che è venuto fuori in questo agosto è frutto del lavoro dei giornalisti, di quelli che sono andati a ripescare le carte del 2007 facendo scoperte”.


Sulla questione delle foto di cui ha parlato Brindani, ha riflettuto anche la giornalista Rita Cavallaro, sempre a Zona Bianca, una delle croniste più esperte sul caso dell'omicidio di Chiara Poggi. “La difesa già nei mesi precedenti si era accorta che c’erano delle problematiche sulle foto fornite – ha affermato - perché alcuni numeri progressivi saltavano. Aveva fatto delle richieste che erano rimaste inascoltate. Di quel processo è stato raccontato al pubblico ciò che è stato detto dai consulenti e dalla parte civile, perché in realtà nessuno aveva potuto assistere visto che era a porte chiuse”.

Rita Cavallaro


“Oggi scopriamo – ha aggiunto la giornalista - dalle carte che il professor Giarda aveva sollevato la questione dell’inutilizzabilità di quelle foto perché mancavano delle foto a fascicolo e quando il giudice Vitelli ha chiesto lumi alla pm Rosa Muscio la dottoressa ha dovuto ammettere che loro avevano tutto quello che era stato ricevuto ma che altre foto il Ris le aveva cancellate con altri sopralluoghi. E’ chiaro che questo è un elemento abbastanza grave, perché per legge tutte le prove vanno date alla difesa, ma oggi non sappiamo quale foto sono state selezionate”.

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