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L'omicidio

Delitto di Garlasco, il sospetto: "Distrutte o disperse le prove che potevano portare all'assassino. Ignorata l'impronta della mano?"

L'intervento del giornalista Gianluca Zanella a Quarta Repubblica

Giovanni Ramiri

02 Settembre 2025, 07:48

Delitto di Garlasco, il sospetto: "Distrutte o disperse le prove che potevano portare all'assassino. Ignorata l'impronta della mano?"

Il giornalista Gianluca Zanella

“Non è vero che tutto è stato esaminato e tutto è stato mantenuto. Anzi. Le due prove, le uniche due prove che probabilmente nell’immediatezza avrebbero portato all’assassino, o agli assassini, sono andate o disperse o distrutte”. Lo ha detto il giornalista Gianluca Zanella nella prima puntata stagionale di Quarta Repubblica, andata in onda lunedì 1 settembre su Rete 4. Il talk show condotto da Nicola Porro, tra gli argomenti, ha dedicato ampio spazio al delitto di Garlasco e alle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi.

“Sono state distrutte le quattro impronte sul pigiama di Chiara Poggi che sarà girato dal medico legale di fronte ai carabinieri che guardavano – dice Zanella - Quella era la firma dell’assassino. Ma sulla scena del delitto, se ne sta parlando in questi giorni, c’era anche l’impronta di una mano. È una mano che si trova in un punto particolare della scena del crimine, in una pozza di sangue. La mano si trova alla base delle scale di casa Poggi, si trova nella consulenza tecnica del professor Francesco Maria Amato, consulente della difesa di Stasi, che nel 2009, durante il processo nel quale sarà assolto, mostra questa foto”.

“Questa foto viene fotografata, questo è l’aspetto importante, dal Rono – insiste il giornalista – reparto operativo nucleo operativo dei carabinieri di Pavia, il 13 agosto 2007, il giorno del delitto. Poi i consulenti delle parti, il 12 settembre, i consulenti delle parti, la fotrografano di nuovo. Nel mentre il 17 agosto il Ris entra in quella casa, lo farà altre tre volte per fare le analisi, e la foto non entra nella relazione dei Ris”.

Questo è un errore, interviene il conduttore Nicola Porro: “Ma c’è una cosa ancora più inquietante – incalza Zanella - perché se si guarda bene la foto, nel sangue ci sono dei capelli. Quei capelli saranno repertati dal Ris, ma non si dice esattamente da dove sono stati presi. Non voglio dire che abbiano volontariamente preso i capelli e ignorato l’impronta, ma i carabinieri di Pavia se ne accorgono il 13 agosto, i periti il 12 settembre, ma non è nella perizia del Ris e non entra nella narrazione”.

L'impronta insanguinata

Cosa ci facciamo oggi, chiede ancora Porro? “Questa cosa può dare degli elementi fortissimi agli elementi di Stasi per un’eventuale revisione – spiega Zanella - Sicuramente Stasi ha delle frecce al suo arco per la revisione”.

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