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Delitto di Garlasco, l'avvocato di Stasi: "Rispettare i tempi di un'indagine mossa dal coraggio di un galantuomo che si chiama Fabio Napoleone"

Antonio De Rensis: "Non si può pretendere che questa indagine duri 4 mesi quando le altre sono durate anni piene di errori"

Giovanni Ramiri

02 Agosto 2025, 06:00

Delitto di Garlasco, l'avvocato di Stasi: "Rispettare i tempi di un'indagine mossa dal coraggio di un galantuomo che si chiama Fabio Napoleone"

L'avvocato Antonio De Rensis a Filorosso

Indizi avulsi e insignificanti che non si possono nemmeno chiamare indizi”. Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, è andato all’attacco nell’ultima puntata di Filorosso che – lunedì 28 luglio su Rai 3 - è tornata ad occuparsi del delitto di Garlasco. Queste parole, come tante altre pronunciate nella serata, hanno provocato una reazione di Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi.


“Adesso per capire meglio questa indagine strana andrò a riguardare quella perfetta del 2017 – ha ironizzato l’avvocato - Sa cosa ha mosso questa indagine? Il grande coraggio di un galantuomo che si chiama Fabio Napoleone, dei suoi sostituti, dei carabinieri di Moscova e del professor Previdirè. Non si può esercitare la funzione di magistrato senza coraggio”. “I magistrati – ha ricordato De Rensis - hanno fatto un ricorso in Cassazione, quindi sono consapevoli di quelli che fanno. Io chiedo soltanto il beneficio della fiducia e non pretendere che questa indagine duri 4 mesi quando le altre sono durate anni piene di errori. Facciamo lavorare queste persone”.

Fabio Napoleone, procuratore di Pavia


Nei giorni scorsi Fabio Napoleone, procuratore di Pavia, era intervenuto con una nota ricordando che i magistrati titolari delle indagini, "che aggiornano costantemente il procuratore sull'accuratezza delle verifiche condotte, si esprimeranno ufficialmente solo al termine delle attività, adottando le decisioni necessarie. Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all'Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali, genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti o opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture”.


Lovati, nel corso della puntata di Filorosso, aveva a lungo criticato le nuove indagini. “Il vizio, il vulnus è iniziale – ha detto – non si può prendere un condannato e farlo diventare indagato insieme ad altri. Qui è il vulnus, perché da qui nascono contraddizioni. Non la finiremo mai. Mi sono arrabbiato perché un finto correo viene ad accusare il mio cliente?”.

Massimo Lovati


Secondo De Rensis, il collega “confonde i ruoli, procura, difesa di Stasi, difesa di Sempio”. “E soprattutto – ha aggiunto De Rensis - in più occasioni gli ho sentito dire: ci dicano che cos’hanno. Questa indagine ha dei tempi e dei modi. Ricordo che l’incidente probatorio è stato osteggiato ferocemente all’inizio da alcune parti e non nei modi, che una fotografia non può entrare nell’incidente probatorio non perché lo decide il procuratore capo Napoleone, il giudice Gardaschelli o la difesa di Stasi, ma lo decide il codice di procedura penale. Il problema è che chi non è convinto che questa indagine abbia delle basi, e lo può essere, vuole accelerare dei tempi che in realtà sono normali”.

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