L'omicidio di Chiara Poggi
Lo scontrino e il giudice Vitielli
“Di Andrea Sempio ricordo che c’era una sit (sommarie informazioni testimoniali, ndr) di poche righe con un contenuto piuttosto curioso. Faceva riferimento a uno scontrino che avrebbe conservato. Come dire guardate, ho tenuto lo scontrino e vi dimostro che io ero effettivamente andato a Vigevano”.
Nel corso della puntata di Filorosso del 28 luglio, andata in onda su Rai 3, è stata riproposta un’intervista delle settimane precedenti (sempre a Filorosso, il 14 luglio) a Stefano Vitielli, giudice dell’udienza preliminare che nel 2009 aveva assolto Stasi dall’accusa di omicidio, richiamando, come ricordato dalla conduttrice Manuela Moreno, “il ragionevole dubbio perché aveva riscontrato lacune investigative”.
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Nell’intervista Vitielli dice di essere rimasto incuriosito da quello scontrino. “Mi incuriosì – afferma - perché almeno dalle sit sembrava fosse lui a dire che cosa aveva fatto senza che gli venisse chiesto e soprattutto che avesse conservato lo scontrino”. “Una cosa già detta più volte è bene dirla ancora – ribadisce Vitielli - anche per i non addetti ai lavori. Il giudice risponde alla domanda della pubblica accusa e la pubblica accusa era rivolta nei confronti di Stasi. Si chiedeva al giudice se gli elementi indiziari fossero sufficienti a provare la sua responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio”.
Il giudice Stefano Vitielli
Quello dello scontrino è uno degli episodi dei quali si è più parlato in questa fase del nuovo processo per l’omicidio di Chiara Poggi. Lo stesso Andrea Sempio, in un’intervista recente a Quarto Grado (18 luglio), aveva spiegato come fosse andata quella mattina in caserma dai carabinieri: “Per quanto riguarda lo scontrino non è stato portato durante una pausa del verbale. Io sono stato chiamato su a Vigevano, sono andato accompagnato da mio papà, mi hanno fatto un po’ di domande e mi hanno rimandato a casa”.
Una volta richiamato in caserma per altre domande, Sempio ha affrontato il tema dello scontrino. “Gli ho detto che avevo ancora questo scontrino, dalla caserma abbiamo chiamato mia mamma per chiederle se ci fosse ancora. Lei ci ha detto che era in un cassetto. Abbiamo concluso tutto il verbale e mi hanno detto di andare a prenderlo”.
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