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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, Andrea Sempio spiega il "giallo dello scontrino": "Non è stato portato nella pausa del verbale. Ecco perché il mio interrogatorio è durato 4 ore"

In un'intervista a Quarto Grado Sempio racconta quanto successo la mattina del suo interrogatorio, tra Garlasco e Vigevano

Giovanni Ramiri

19 Luglio 2025, 11:24

Delitto di Garlasco, Andrea Sempio spiega il "giallo dello scontrino": "Non è stato portato durante la pausa del verbale. Ecco perché il mio interrogatorio è durato 4 ore"

Andrea Sempio (Quarto Grado)

“Per quanto riguarda lo scontrino non è stato portato durante una pausa del verbale. Io sono stato chiamato su a Vigevano, sono andato accompagnato da mio papà, mi hanno fatto un po’ di domande ma non mi hanno chiesto della giornata e mi hanno rimandato a casa”. Inizia così l’intervista di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, nell’ultima puntata di Quarto Grado, quella andata in onda venerdì 18 luglio.

“Quando eravamo quasi a Garlasco ci hanno richiamato e ci hanno detto che avevano ancora delle domande da farci. Sono tornato indietro e quello è stato il momento in cui era presente Mattia perché stavano interrogando un po’ tutto il nostro giro. Io sono quello che ci ha messo più di tutti: tutti ci hanno messo un’ora e mezza, io di più perché sono andato su e giù da Vigevano”.

“Giriamo la macchina e torniamo su - racconta ancora Sempio – e a quel punto mi fanno le domande sulla giornata e tocchiamo il tema dello scontrino. Gli ho detto che avevo ancora questo scontrino, dalla caserma abbiamo chiamato mia mamma per chiederle se ci fosse ancora. Lei ci ha detto che era in un cassetto. Abbiamo concluso tutto il verbale e mi hanno detto di andare a prenderlo. Fino a quel punto nel verbale c’era scritto che ero stato a Vigevano e avevo parcheggiato in quel posto e che avevo ancora lo scontrino”.

“Finito tutto – afferma Sempio – torniamo ancora a Vigevano, prendo lo scontrino, glielo riportiamo. Questa volta non andiamo più nella sala degli interrogatori, ma stiamo lì fermi sul bancone. Fanno la fotocopia e nel verbale scrivono che glielo consegno. Questo è il motivo per cui sembra che sia avvenuto tutto insieme, che io mi fossi presentato già con lo scontrino in mano”.

“Mi hanno interrogato, mi hanno mandato a casa – riepiloga Sempio – mi hanno richiamato indietro, abbiamo parlato dello scontrino, abbiamo concluso tutto e a quel punto sono andato a casa a riprenderlo, gliel’ho riportato e hanno aggiornato il verbale. Quando poi parlavamo con i miei amici io ero l’unico che al posto di metterci un’ora, un’ora e mezzo ci aveva messo quattro ore, perché mi hanno mandato su e giù due volte”.

QUI LA PUNTATA COMPLETA DI GUARTO GRADO IN ONDA IL 18 LUGLIO

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