Mercoledì 17 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Gemona del Friuli

Ucciso, fatto a pezzi e nascosto in un bidone nella sua cantina. Orrore per l'omicidio di Alessandro Venier, giovane padre di una bimba di sei mesi

Nel mirino la compagna colombiana di 30 anni e la madre

Giovanni Ramiri

31 Luglio 2025, 14:34

Ucciso, fatto a pezzi e nascosto in un bidone nella sua cantina. Orrore in Italia per l'omicidio di un giovane padre di una bimba di sei mesi

Alessandro Venier

Giovedì 31 luglio 2025, nella sua abitazione di via dei Lotti a Gemona del Friuli, è stato scoperto un delitto agghiacciante. Alessandro Venier, 35 anni, è stato trovato senza vita nella cantina della casa dove viveva con la madre e la compagna. Il suo corpo era stato fatto a pezzi e nascosto in un bidone, poi ricoperto con calce viva, probabilmente per impedire la diffusione dell’odore e ritardarne il ritrovamento, come ha riferito l’Ansa.

L’omicidio, secondo quanto riporta RaiNews, risalirebbe a diversi giorni prima del ritrovamento. I sospetti si sono concentrati subito su due persone vicine alla vittima: la madre e la compagna, una donna colombiana di 30 anni. Entrambe sono state fermate e portate in caserma per essere interrogate.

Una foto in un momento felice di Alessandro Venier

Nel corso degli interrogatori, le due avrebbero confessato il delitto. Come scrive il Corriere della Sera, è stata una delle due donne a contattare le autorità, forse in preda al panico. I carabinieri, giunti sul posto, hanno rinvenuto il cadavere in un bidone custodito in cantina, già in stato di decomposizione e coperto da calce viva.

I ruoli esatti delle due donne sono ancora in fase di definizione. Il Messaggero evidenzia che gli investigatori stanno lavorando per chiarire chi abbia materialmente compiuto l’omicidio e chi abbia agito nella fase dell’occultamento. Le motivazioni del gesto restano oscure, ma si ipotizzano forti tensioni all’interno del nucleo familiare o una lite sfociata in violenza.

La figlia della coppia, una bambina di appena sei mesi, è stata temporaneamente affidata ai servizi sociali, in attesa delle decisioni del tribunale dei minori. L’intervento immediato, riferisce Il Gazzettino, ha evitato ulteriori rischi per la neonata, che si trovava in casa al momento del dramma.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Udine, proseguono con il supporto dei carabinieri e della scientifica. Gli inquirenti stanno esaminando i dispositivi elettronici, i messaggi e i movimenti registrati nei giorni precedenti all’omicidio per ricostruire la dinamica nel dettaglio, come confermato da fonti investigative vicine all’inchiesta.

La comunità di Gemona del Friuli è scossa. Il caso, che ha colpito l’interesse nazionale, lascia ancora molte domande aperte. I prossimi sviluppi dell’inchiesta saranno decisivi per fare piena luce su un crimine che ha distrutto una famiglia dall’interno.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie