Il caso
Francis Kaufmann
“Non so perché sono qui. Voglio solo il mio cuscino.” È quanto ha dichiarato Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, di undici mesi, durante un incontro con una delegazione dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” nel carcere di Rebibbia. Le sue parole sono state riportate da Adnkronos, che ha reso pubblici i dettagli dell’incontro avvenuto nei giorni successivi alla sua estradizione in Italia dalla Grecia.
Secondo quanto riferito anche da Fanpage.it, Kaufmann ha negato ogni responsabilità, affermando: “Non c’entro niente con questa storia, sono completamente innocente.” Durante il colloquio con l’associazione, l’uomo sarebbe apparso disorientato, manifestando preoccupazioni più legate alla propria quotidianità in cella che alla gravità delle accuse: avrebbe infatti insistito per poter riavere il suo cuscino personale.
Francis Kaufmann, 46 anni, cittadino statunitense, è stato arrestato a Salonicco, in Grecia, e successivamente estradato in Italia, dove è stato trasferito nel reparto per detenuti vulnerabili di Rebibbia. Le fonti non riportano alcuna dichiarazione rilasciata ai magistrati né alcun interrogatorio finora avvenuto.
Le indagini sul duplice omicidio, i cui corpi sono stati ritrovati nel parco di Villa Pamphili tra il 4 e il 6 giugno, proseguono. Gli investigatori stanno lavorando sugli esami genetici relativi ai reperti trovati sulla scena del crimine, in particolare il telo con cui era stato avvolto il corpo della donna. Il confronto con il DNA di Kaufmann sarà determinante per accertare eventuali responsabilità.
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