L'omicidio di Chiara Poggi
Roberto Gnaccarini a Quarto Grado
“Ho conosciuto Andrea (Sempio) in seconda superiore. Lui era un anno più piccolo, io ero stato bocciato bocciato e ci siamo ritrovati in classe. Abbiamo condiviso gli anni del liceo fino alla maturità del 2007. Lo ricordo come un ragazzo tranquillo, non uno che fa casino in classe. E non mi è sembrato triste, neppure introverso”.
Roberto Gnaccarini, amico di Andrea Sempio ai tempi dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, è stato intervistato nell’ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda venerdì 18 luglio. Le indagini ora sembrano concentrarsi anche sul gruppo di amici di Sempio. “Non ci sentiamo il dito puntato contro – risponde Gnaccarini – almeno non io personalmente. Giusto indagare sugli ex compagni di classe di Sempio? Secondo me sì, ma perché io non ho nulla da nascondere. Facciano pure le indagini che devono fare”.
Gnaccarini risponde anche alla domanda sui possibili collegamenti del dna degli ex compagni di classe con Ignoto 3: “Giusto o non giusto non spetta a me deciderlo, se è da fare lo facciamo”. “Ho visto Andrea l’ultima volta un mesetto fa – racconta Gnaccarini – lui cerca sempre di mostrarsi forte e sorridente. Ma è normale che senta un po’ la tensione addosso”.
“Non è mai stato un tipo violento – assicura l’amico parlando di Sempio - lo conosco da 22 anni e non l’ho mai visto perdere la pazienza. Per me Andrea non c’entra niente. Se lo vedo compiere un omicidio? Non dico no, dico assolutamente no. Cosa vorrei dirgli? Di cercare di stare tranquillo, ne uscirà al meglio”.
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