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Il caso

Delitto di Garlasco, parla il padre di Andrea Sempio: "Mio figlio era con me la mattina in cui Chiara fu uccisa. Al supermercato solo i Poggi ci salutano"

La madre: "Mio figlio non ha ammazzato Chiara Poggi. Sono sicura al mille per mille"

Giovanni Ramiri

09 Luglio 2025, 12:53

Delitto di Garlasco, parlano i genitori di Andrea Sempio: "Mio figlio era con me la mattina in cui Chiara fu uccisa. Al supermercato solo i Poggi ci salutano"

Andrea Sempio

Dalla casa di famiglia a Garlasco, Giuseppe Sempio parla con la pacatezza di chi ha aspettato troppo tempo per essere ascoltato. Lo fa in un'intervista a Oggi. Non alza mai la voce, ma ogni parola pesa come una pietra. Dopo mesi di silenzio, decide di raccontare la sua verità sull'indagine che coinvolge suo figlio Andrea per l’omicidio di Chiara Poggi. E lo fa con una frase che taglia netto ogni dubbio: “Mio figlio è vittima di un verbale scritto male”.

Secondo Giuseppe, l’intera vicenda ha preso una piega drammatica a partire da un errore di trascrizione, una frase riportata male che avrebbe distorto la ricostruzione di quel 13 agosto 2007. Quel giorno, dice, Andrea era a casa con lui e la moglie. Non ci sono buchi temporali, né incertezze, e per questo aggiunge con convinzione: “Andrea era a casa con me. Non dobbiamo inventarci nulla.

Uno degli elementi discussi dell’indagine è lo scontrino del parcheggio, che Andrea avrebbe consegnato agli inquirenti. Ma Giuseppe chiarisce: lo trovò lui in macchina, tra altre vecchie carte, e la madre lo mise da parte con cura. Poi Andrea lo riprese e lo portò durante un interrogatorio successivo. Ma, sostiene, quel passaggio non è stato riportato nei documenti, e ciò ha dato l’idea – secondo lui sbagliata – che lo scontrino fosse stato portato da subito.

Il dolore però non viene solo dalle carte, ma anche dagli sguardi. Giuseppe racconta un episodio emblematico: “Quando ci incontriamo con i Poggi al supermercato, ci abbracciamo e ci facciamo forza, ma tutti gli altri intorno a noi fanno un passo indietro, si spostano…”. È il segno di un pregiudizio che, a distanza di anni, non li ha mai abbandonati.

Daniela, inizialmente silenziosa, trova la forza per intervenire. Le sue parole a Oggi raccontano il lato più intimo di questa vicenda, quello che colpisce ogni gesto quotidiano: “Questa cosa blocca la vita totalmente. Non puoi fare un programma perché magari l’avvocato ha bisogno di te; esci e c’è quello che ti indica col dito”. E poi ricorda un momento che ancora la ferisce: “Madre e figlia passavano davanti al negozio dove Andrea stava lavorando, e la figlia diceva: ‘Allora è quel ragazzo lì che ha ammazzato Chiara Poggi?’, e la mamma ha annuito sicura. È come se Andrea fosse già stato condannato. Ma mio figlio non ha ammazzato Chiara Poggi. Sono sicura al mille per mille. È innocente”.

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