Il caso
Francesco Marchetto, l'ex comandante dei carabinieri di Garlasco
A Garlasco, piccolo comune della Lomellina, l’omicidio di Chiara Poggi non ha soltanto segnato la cronaca nera italiana del 2007: ha aperto un capitolo oscuro, che negli anni successivi si è arricchito di una sequenza inquietante di morti improvvise e misteriose.
“Più di dieci suicidi, e tutti si conoscevano”, dice un testimone anonimo nella puntata di Filorosso andata in onda il 16 giugno. “Dopo la morte di Chiara – si spiega nel servizio – se ne contano quasi uno all’anno”.
Nel 2016 si è ucciso un giovane amico d’infanzia di Andrea Sempio, l’attuale indagato nel nuovo filone d’inchiesta. Aveva pubblicato sui social una frase enigmatica dopo la condanna di Alberto Stasi: “La verità sta nelle cose che nessuno sa”. Non è stato l’unico giovane a togliersi la vita in quegli anni. Tutti casi isolati, almeno in apparenza. “Le morti misteriose si susseguono inesorabilmente”.
Ma in un paese di poco più di cinquemila abitanti, una catena simile non può passare inosservata. “Quella che ha lasciato più dubbi riguarda un meccanico che venne trovato con gola e polsi tagliati, ma senza alcuna lama nei dintorni”: nel servizio viene mostrato il luogo del ritrovamento del cadavere e viene intervistato Francesco Marchetto. L’ex comandante dei carabinieri di Garlasco parla di “suicidio anomalo”. “Tagliarsi i polsi e la gola in contemporanea – dice Marchetto – sfido chiunque a dire che non lo sia”.
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