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Il caso

Chiara Petrolini, iniziato il processo alla donna accusata di aver ucciso e seppellito i figli. La difesa chiede perizia psichiatrica. Tutti i misteri della vicenda

Il padre di entrambi i bambini, l’ex fidanzato Samuel Granelli, presente in aula insieme ai suoi genitori, si è costituito parte civile

Giovanni Ramiri

30 Giugno 2025, 10:29

Chiara Petrolini, iniziato il processo alla donna accusato di aver ucciso e seppellito i figli.  La difesa chiede perizia psichiatrica. Tuttt i misteri della vicenda

L’avvocato di Chiara Petrolini, Nicola Tria

È cominciato questa mattina, lunedì 30 giugno 2025, il processo a carico di Chiara Petrolini davanti alla Corte d’Assise di Parma. La giovane, oggi ventunenne, è accusata del duplice omicidio aggravato dei suoi due figli neonati, nati rispettivamente nel maggio 2023 e nell’agosto 2024, e della soppressione dei loro corpi, che sono stati ritrovati sepolti nel giardino della villetta di famiglia a Vignale di Traversetolo. L’inchiesta, avviata dopo una segnalazione anonima e culminata con il ritrovamento dei cadaveri, ha sconvolto l’opinione pubblica per la crudeltà e la solitudine che sembrano aver segnato i gesti della giovane madre.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i bambini sarebbero nati vivi e deceduti poco dopo il parto per shock emorragico, causato dalla recisione del cordone ombelicale effettuata senza alcun tipo di assistenza. Nessuno, né in famiglia né tra gli amici, pare fosse a conoscenza delle gravidanze, portate avanti in completo segreto. Il padre di entrambi i bambini, l’ex fidanzato Samuel Granelli, presente in aula insieme ai suoi genitori, si è costituito parte civile. Lo stesso hanno fatto i genitori della ragazza, che hanno scelto di rappresentare formalmente la loro distanza dai fatti.

Durante l’udienza odierna, durata oltre due ore, l’avvocato della difesa Nicola Tria ha chiesto una perizia psichiatrica sulla sua assistita, affermando che sarà essenziale capire chi sia davvero Chiara e in quale stato psichico abbia vissuto nel periodo in cui sono accaduti i fatti. La procura, rappresentata dalla PM Francesca Arienti, non si è opposta a questa richiesta, ma ha fatto sapere che secondo la documentazione clinica disponibile e le testimonianze raccolte finora, non emergerebbero segni evidenti di disturbi mentali. Chiara Petrolini è giunta in tribunale con largo anticipo, scortata dai carabinieri. Attualmente si trova agli arresti domiciliari: inizialmente la procura aveva richiesto la custodia in carcere, ma la Cassazione ha annullato il provvedimento con rinvio, e il Tribunale del Riesame non ha poi modificato la misura cautelare.

In aula si è discusso anche delle richieste istruttorie e della lista dei testimoni, che comprende familiari, amici, membri delle forze dell’ordine e consulenti tecnici. Il presidente della Corte, Alessandro Conti, ha disposto che i fotografi potessero scattare immagini solo nei primi minuti dell’udienza, per tutelare la serenità del procedimento e dei presenti.

Il processo proseguirà nelle prossime settimane, con un calendario serrato. L’attenzione sarà rivolta non solo alla ricostruzione dei fatti, ma anche alla valutazione delle condizioni psicologiche dell’imputata, che restano ancora oggi oggetto di confronto tra le parti.

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