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Nei cieli

Lascia la porta della cabina aperta mentre pilota l'aereo per farsi vedere dai familiari: comandante di British Airways sospeso

Il pilota, dopo la sospensione, è stato reintegrato in servizio.

Giovanni Ramiri

17 Agosto 2025, 22:27

Lascia la porta della cabina aperta mentre ai comandi per farsi vedere dai familiari: comandante di British Airways sospeso

Un aereo British Airways

Il 6 agosto 2025, durante il volo British Airways BA173 da Londra Heathrow a New York JFK, il comandante avrebbe lasciato aperta la porta del cockpit per consentire ai familiari, presenti a bordo come passeggeri, di vederlo ai comandi. Alcuni passeggeri e membri dell’equipaggio hanno ritenuto la situazione anomala e l’hanno segnalata internamente. All’arrivo, il pilota è stato sospeso in via cautelativa e la compagnia ha deciso di cancellare la rotazione di ritorno BA174 prevista due giorni dopo, riproteggendo i passeggeri su altri collegamenti e garantendo comunque l’arrivo a Heathrow con un ritardo contenuto.

Nei giorni seguenti, British Airways ha avviato un’indagine interna che ha portato alla conclusione che non vi era alcuna minaccia concreta alla sicurezza del volo. Per questo il comandante, dopo la sospensione, è stato reintegrato in servizio. L’episodio è stato trattato come una violazione delle procedure, ma non come un rischio effettivo di security.

Il caso ha avuto rilievo soprattutto perché, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, la normativa internazionale richiede che le porte della cabina di pilotaggio rimangano chiuse e bloccate durante il volo, con pochissime eccezioni e precise procedure di protezione. Le regole europee ed anglosassoni impongono porte rinforzate e sistemi di barriera per impedire accessi non autorizzati, e qualsiasi apertura deve avvenire solo per necessità operative. In questo contesto, il gesto attribuito al comandante, motivato da ragioni personali, rappresenta una deviazione dal protocollo.

Dal punto di vista tecnico, va aggiunto che sugli aerei come il Boeing 777 l’accesso alla cabina di pilotaggio non è visibile direttamente dai posti dei passeggeri: per consentire a qualcuno di vedere dentro, sarebbe necessario accompagnarlo nell’area antistante la porta, un gesto che difficilmente passerebbe inosservato. È plausibile, quindi, che l’inchiesta interna abbia valutato la dinamica concreta e ritenuto la violazione significativa sul piano disciplinare ma non paragonabile a un varco di sicurezza.

L’episodio conferma tre aspetti centrali. Primo, l’impatto operativo: la cancellazione del ritorno ha comportato costi e riorganizzazione, ma i passeggeri sono stati riprotetti in tempi accettabili. Secondo, la gestione della compagnia: sospensione immediata, revisione formale, reintegro solo dopo l’analisi completa. Terzo, la lezione di sistema: anche un gesto apparentemente “innocuo” mette in moto le difese dell’aviazione civile, costruite per impedire qualsiasi rischio di intrusione in cabina. In questo caso le barriere hanno funzionato, mostrando come la sicurezza resti un valore intangibile e prioritario per l’intero settore.

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