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Nei cieli

Una tempesta blocca il volo e 300 passeggeri restano sull'aereo per 28 ore

Giovanni Ramiri

16 Agosto 2025, 07:22

Passeggeri bloccati in aereo 28 ore per colpa di una tempesta

La disavventura ha riguardato la compagnia Cathay, una delle migliori del mondo

Il viaggio del Cathay Pacific CX883 da Los Angeles a Hong Kong si è trasformato in una maratona aerea di circa 28 ore per i circa 300 passeggeri, costretti a restare a bordo dell'aereo molto a lungo. Dopo oltre tredici ore di traversata transpacifica, l’aereo ha iniziato l’avvicinamento verso Chek Lap Kok proprio mentre su Hong Kong era in vigore il Black Rainstorm Warning, il massimo livello d’allerta per piogge torrenziali. L’atterraggio è stato sospeso e il volo è stato dirottato su Taipei, scelta operativa frequente quando le condizioni sul Delta del Fiume delle Perle impediscono di procedere in sicurezza.

Una volta a Taipei, l’aeromobile è stato parcheggiato su uno scalo remoto. I passeggeri sono rimasti a bordo durante tutta la sosta, una finestra temporale che ha superato le dieci ore. Nel frattempo è stata organizzata la sostituzione dell’equipaggio, necessaria per rispettare i limiti di servizio e garantire che la seconda tratta avvenisse nel pieno rispetto delle norme sul tempo di volo. Quando la situazione meteorologica su Hong Kong ha iniziato a normalizzarsi e la rotazione del personale è stata completata, il CX883 ha lasciato Taipei e ha coperto senza ulteriori intoppi il breve segmento finale.

Il touchdown a Hong Kong è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì 5 agosto, intorno alle 19:27 ora locale. La somma di volo transoceanico, attese in circuito, sosta a terra a Taipei e hop finale ha portato il cronometro complessivo vicino alla soglia delle ventotto ore dal decollo a Los Angeles allo spegnimento dei motori a Chek Lap Kok. L’anomalia non è stata dunque un singolo episodio, ma la concatenazione di più fattori, tutti riconducibili alla priorità assoluta della sicurezza operativa.

Il contesto meteo spiega la decisione. Nella giornata del 5 agosto Hong Kong ha subito la più intensa pioggia registrata in un mese di agosto dall’inizio delle misurazioni nel XIX secolo. L’allerta nera, emessa più volte nello stesso arco di otto giorni, ha imposto la sospensione delle lezioni e il rallentamento di diversi servizi pubblici, con ripercussioni immediate sulla regolarità dei voli. Il Black Rainstorm Warning non è un semplice avviso: segnala un episodio di precipitazioni eccezionali che mette sotto pressione rete viaria, drenaggi e operations aeroportuali; in queste condizioni, la riduzione dei movimenti in arrivo e in partenza è una conseguenza attesa.

Pioggia torrenziale a Honk Kong

Anche la gestione della sosta a Taipei segue una logica documentata dalle pratiche del settore. La permanenza su uno stand remoto, l’impossibilità di avviare lo sbarco dei passeggeri e l’avvicendamento degli equipaggi rientrano nello spettro di misure utilizzate durante diversioni dovute al maltempo su rotte a lungo raggio. L’obiettivo è duplice: mantenere la prontezza a ripartire verso la destinazione originaria appena si apre una finestra utile e, al tempo stesso, restare all’interno dei margini normativi su riposo e servizio del personale di volo.

Se la cronaca restituisce un’esperienza faticosa per chi era a bordo, i passaggi chiave sono nitidi. Il volo ha tentato l’ingresso nello spazio aereo di Hong Kong, è stato costretto a deviare per condizioni avverse classificate al massimo livello d’allerta, ha atteso oltre dieci ore in territorio taiwanese senza sbarco, ha ricevuto un equipaggio fresco e ha completato la missione nel pomeriggio del 5 agosto. L’ora d’arrivo in città, le tempistiche di decollo e atterraggio e la durata complessiva del viaggio sono allineate ai dati di tracking e alle ricostruzioni operative diffuse nei giorni successivi.

L’episodio è un promemoria di quanto gli estremi meteorologici possano riscrivere, in poche ore, la trama di un volo intercontinentale su una delle compagnie migliori del mondo, la Cathay che è una garanzia di sicurezza e di confort. La sicurezza, appunto, resta l’unica bussola: con un’allerta nera attiva e una città piegata da precipitazioni record, la scelta di deviare e attendere è stata la più prudente e, alla prova dei fatti, l’unica che abbia consentito di completare il collegamento senza compromettere gli standard operativi. Per i passeggeri ha significato ventotto ore di viaggio; per l’aviazione, l’ennesima dimostrazione che nei cieli dell’Asia orientale l’operatività dipende sempre più dalla capacità di adattarsi a eventi meteorologici intensi e ravvicinati.

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