La storia
Carlo Lucarelli
Questa sera, sabato 2 agosto 2025, i canali La7 e Rete 4 dedicano la loro programmazione a uno degli eventi più drammatici e dolorosi della storia italiana del dopoguerra: la strage di Bologna. A 45 anni di distanza, il ricordo di quella mattina del 1980 resta vivido e doloroso, un monito contro ogni forma di terrorismo e violenza politica.
Su La7, alle 21:30, verrà trasmesso il documentario “2 agosto 1980: Un giorno nella vita”, diretto da Alessandro Nidi e narrato dalla voce intensa di Carlo Lucarelli. Il filmato offre una ricostruzione dettagliata delle ore che precedettero e seguirono la strage, mettendo al centro le testimonianze dirette di chi ha vissuto quei momenti terribili: soccorritori, familiari delle vittime, testimoni oculari. Attraverso immagini d’archivio e racconti personali, il documentario restituisce la drammaticità di un attacco che sconvolse non solo Bologna, ma l’intero Paese. Viene raccontato non solo il dramma immediato della bomba esplosa nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione, ma anche il senso di smarrimento e di lutto collettivo che ne seguì.
Più tardi, alle 23:30, Rete 4 propone “Le nostre verità – Bologna 02.08.1980”, un approfondimento che indaga le molteplici sfaccettature di quel tragico evento. Il programma si avvale di interviste a storici, magistrati e testimoni, uniti a materiale d’archivio spesso inedito, per delineare un quadro complesso della strage e delle sue conseguenze politiche e sociali. L’attenzione è posta sulla lunga e tormentata ricerca della verità, su quei depistaggi e ombre che hanno accompagnato le indagini, così come sul difficile cammino della giustizia che si è protratto per decenni. Questo documentario rappresenta anche un richiamo forte a mantenere viva la memoria e a continuare a chiedere responsabilità e trasparenza.
La strage di Bologna rappresenta una ferita aperta nella storia italiana. Il 2 agosto 1980, alle 10:25 del mattino, una bomba esplose nella sala d’attesa di seconda classe della stazione centrale della città. L’esplosione fu devastante: persero la vita 85 persone, molte delle quali erano in attesa di partire per le vacanze estive, e oltre 200 rimasero ferite, alcune in modo grave. La potenza dell’esplosivo distrusse una parte della stazione, investì il treno Ancona-Chiasso fermo al primo binario e devastò anche l’area circostante, compreso il parcheggio dei taxi. L’attentato, di matrice neofascista, si inserisce nel più ampio contesto del terrorismo politico degli anni di piombo, ma la sua gravità e il numero delle vittime lo rendono uno degli episodi più atroci.
Le indagini sulla strage furono lunghe e travagliate. Numerosi furono i depistaggi, le false piste e i tentativi di occultare la verità, che causarono ritardi nell’accertamento delle responsabilità e pesanti sofferenze per le famiglie delle vittime. Solo grazie a un impegno costante da parte di magistrati, investigatori e della società civile, si è riusciti a individuare e condannare alcuni degli esecutori materiali e mandanti dell’attentato, ma molte domande rimangono ancora aperte. La strage di Bologna continua a essere oggetto di studio e riflessione, simbolo della lotta per la verità e la giustizia in Italia.
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