Nei cieli
La costruzione di un Boeing 737 Max
Nel complesso e tormentato percorso di certificazione della famiglia Boeing 737 MAX, le varianti MAX 7 e MAX 10 subiscono un nuovo e significativo ritardo. Secondo fonti interne confermate, Boeing non prevede di ottenere la certificazione prima del 2026, un rinvio che pesa sia sulle ambizioni industriali del colosso statunitense che sulle strategie operative delle principali compagnie aeree.
Alla radice del ritardo, secondo Flight Drama, ci sono problemi ancora irrisolti legati al sistema di anti-ghiaccio del motore. Già nel 2024, la Federal Aviation Administration (FAA) aveva segnalato rischi potenziali di surriscaldamento durante l'uso del sistema in condizioni di aria secca, con possibili danni all'ingresso del motore. Da allora, Boeing è impegnata nello sviluppo di una soluzione tecnica che soddisfi non solo la FAA, ma anche l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), dato che la certificazione ha rilevanza transatlantica.
Queste complicazioni tecniche arrivano in un momento di rinnovata pressione per Boeing, che sta ancora affrontando le conseguenze del cedimento di un portello (door plug) su un 737 MAX 9 operato da Alaska Airlines nel gennaio 2024. Sebbene l’incidente abbia coinvolto un’altra versione della gamma, ha intensificato i controlli da parte delle autorità. In particolare, la FAA e il National Transportation Safety Board (NTSB) hanno avviato un esame dettagliato di diversi sistemi di bordo, inclusa la valvola di riduzione del carico nel motore LEAP-1B, fornito da CFM International. In casi isolati, l’attivazione del sistema ha causato perdite d’olio e fumo in cabina, spingendo Boeing ad apportare modifiche sia software che hardware.
Il produttore ha dichiarato che tutte le correzioni tecniche verranno integrate nel "baseline" finale per la certificazione. Tuttavia, fino a quel momento, i modelli MAX 7 e MAX 10 restano esclusi da qualsiasi impiego commerciale. Questo ha ripercussioni dirette su diverse compagnie aeree. Southwest Airlines, che ha ordinato centinaia di MAX 7, non potrà disporre del nuovo modello per sostituire le flotte più datate. Anche United e Ryanair, rispettivamente interessate al MAX 10 e al completamento della gamma, vedono slittare ulteriormente i loro piani di espansione.
Per Boeing, che già affronta sfide legate alla produzione e alla reputazione, il 2026 rappresenta un nuovo limite critico. E mentre il settore attende con crescente impazienza il completamento della certificazione, il caso del 737 MAX continua a offrire uno spaccato dei complessi equilibri tra innovazione, sicurezza e fiducia pubblica nell’aviazione moderna.
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