Il 21 luglio 2025 Air India ha vissuto una giornata drammatica, con due incidenti separati a distanza di poche ore che hanno riacceso le preoccupazioni sullo stato di salute operativo della compagnia. Lo riporta il giornale specializzato Fllight Drama. Al mattino, un volo proveniente da Kochi è uscito fuori pista durante l’atterraggio a Mumbai, danneggiando un motore e tre pneumatici. Nel pomeriggio, un Airbus A321 diretto da Delhi a Kolkata ha dovuto abortire il decollo a oltre 150 km/h per un guasto tecnico rilevato in cabina. In entrambi i casi non si sono registrati feriti, ma la sequenza ha lasciato il segno.
Questi eventi arrivano in un momento già molto delicato per Air India. Il 12 giugno 2025, il volo AI171, un Boeing 787 diretto a Londra, si è schiantato subito dopo il decollo da Ahmedabad, causando 260 morti tra passeggeri, equipaggio e persone a terra. È stato il peggior disastro aereo della storia recente della compagnia e uno dei peggiori recennti dell'aviazione civile.
Il relitto del volo AI171
Le indagini sull’incidente del volo AI171 sono ancora in corso, ma il primo rapporto preliminare ha già sollevato interrogativi inquietanti. Il 12 giugno 2025, pochi secondi dopo il decollo da Ahmedabad, il Boeing 787 diretto a Londra ha perso improvvisamente potenza su entrambi i motori. Secondo quanto emerso dai registratori di volo, gli interruttori del carburante sarebbero passati inspiegabilmente da "RUN" a "CUTOFF", privando i motori di alimentazione proprio nella fase più critica del volo.
In cabina, l’audio ha registrato un momento di confusione tra i due piloti: uno chiede all’altro se abbia spento qualcosa, ma la risposta è negativa. L’equipaggio ha tentato di ripristinare i sistemi, ma l’aereo ha perso quota rapidamente, schiantandosi su un edificio residenziale e causando 260 vittime, tra cui passeggeri, membri dell’equipaggio e civili a terra.
Le indagini non hanno ancora stabilito se si sia trattato di un errore umano, di un malfunzionamento tecnico o di un’azione intenzionale. Al momento non risultano difetti strutturali noti né segnalazioni pregresse sul velivolo. Il sistema di sicurezza degli interruttori carburante è progettato per impedirne l’attivazione accidentale, ma resta da chiarire come abbiano potuto essere disattivati in volo.
Subito dopo l’incidente, Air India ha avviato un’ispezione completa della sua flotta di Boeing 787, rilevando problemi su otto aeromobili. Nei giorni successivi sono emersi ulteriori casi critici. La Direzione generale dell'aviazione civile ha emesso una serie di richiami formali alla compagnia, chiedendo una revisione strutturale dei protocolli di sicurezza e manutenzione.
Air India continua a dichiarare pubblicamente che la sicurezza dei passeggeri è la sua massima priorità, ma l’accumulo di eventi preoccupanti in così poco tempo ha incrinato la fiducia dell’opinione pubblica. Oggi la compagnia si trova di fronte a una sfida cruciale: fermare questa catena di incidenti e ricostruire, con fatti concreti, la propria credibilità.