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Nei cieli

Aereo investe tre cervi durante l'atterraggio: paura per i passeggeri, Boeing danneggiato. Tutti i voli cancellati

Momenti di tensione all’aeroporto di Kodiak, in Alaska

Giovanni Ramiri

27 Luglio 2025, 15:41

Aereo investe  tre cervi durante l'atterraggio: paura per i passeggeri, Boeing danneggiato. Tutti i voli cancellati

L'episodio ha coinvolto un aereo di Alaska Airlines

Una normale mattinata si è trasformata in un momento di tensione all’aeroporto di Kodiak, in Alaska, quando un Boeing 737 MAX 8 di Alaska Airlines ha colpito tre cervi durante la fase di atterraggio. Il volo AS231, partito da Anchorage, è arrivato sulla pista locale alle 8:02 del mattino (ora locale) di giovedì 24 luglio 2025. Poco dopo il touchdown, mentre l’aereo stava rallentando, tre cervi sono attraversati improvvisamente la pista. L’aereo non ha avuto il tempo di fermarsi e ha colpito gli animali prima di proseguire il taxi fino al terminal. Ne danno notizia vari siti specializzati, tra cui Flight Drama.

Nonostante l’impatto, nessun passeggero o membro dell’equipaggio ha riportato ferite. Tuttavia, il velivolo ha subito danni significativi al carrello di atterraggio e agli pneumatici, rendendo necessario tenere l’aereo fermo per le necessarie riparazioni. Il 737 MAX 8 è rimasto parcheggiato sull’unica piazzola dell’aeroporto adatta a velivoli di grandi dimensioni, costringendo Alaska Airlines a cancellare tutti i voli programmati in entrata e in uscita per il resto della giornata.

L’aeroporto di Kodiak, situato a ridosso di aree naturali e di una base della Guardia Costiera, fatica a prevenire l’ingresso di fauna selvatica nelle zone operative. I controlli periodici sono concentrati soprattutto sugli uccelli, ma la presenza di animali più grandi e veloci rende difficile evitare simili incidenti. Questo evento evidenzia la complessità di garantire la sicurezza in aeroporti situati in regioni remote e caratterizzate da una ricca presenza di animali selvatici.

L’episodio non è isolato nella storia di Alaska Airlines: già nel 2020 un altro Boeing 737 della compagnia aveva colpito un orso durante l’atterraggio a Yakutat, danneggiando gravemente un motore. Con l’aumento del traffico aereo nelle regioni dell’Alaska e il progressivo recupero delle popolazioni animali, casi come questo sono destinati probabilmente a diventare più frequenti.

Le autorità competenti, tra cui la Federal Aviation Administration (FAA) e la gestione aeroportuale di Kodiak, stanno valutando misure aggiuntive per ridurre i rischi legati alla fauna selvatica. L’obiettivo è migliorare la sicurezza per i passeggeri e minimizzare le interruzioni operative in strutture aeroportuali che si trovano a stretto contatto con ambienti naturali.

Una volta completate le riparazioni, il Boeing 737 MAX 8 effettuerà un volo di trasferimento verso Anchorage per ulteriori controlli tecnici. Nel frattempo, Alaska Airlines sta lavorando per riorganizzare il servizio e limitare i disagi ai viaggiatori.

Questo incidente rappresenta un chiaro esempio delle sfide uniche che gli aeroporti in aree selvagge devono affrontare quotidianamente, unendo il rispetto per la natura con la necessità di garantire operazioni sicure e regolari.

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