Nei cieli
La ricostruzione dell'incidente (Aviation Herald)
L'aereo era in fase di avvicinamento finale alla pista 06 dell'aeroporto di Tynda quando ha effettuato una manovra di go-around, ossia un secondo tentativo di atterraggio dopo il primo fallito. Subito dopo la manovra, i contatti radio sono stati persi e l'aereo non ha più trasmesso la sua posizione né altre comunicazioni. Le autorità hanno segnalato la scomparsa del velivolo e immediatamente avviato le ricerche.
Il tentativo di atterraggio è avvenuto con condizioni meteorologiche di visibilità superiore a 10 km, pioggia leggera, nuvolosità sparsa a 210 metri, nuvolosità frammentata a 600 metri, pressione atmosferica QNH 1002 hPa e venti deboli variabili tra i 330° e i 040° a 4 nodi. Gli aeroporti locali stimavano una buona capacità frenante sulla pista.
Il velivolo, un bimotore turboelica di fabbricazione sovietica, in uso da oltre 50 anni, è particolarmente noto per la sua diffusione nell'aviazione regionale russa. Nonostante avesse ottenuto una proroga della certificazione di aeronavigabilità fino al 2036, il modello An-24 ha in passato registrato incidenti, alcuni mortali, per motivi tecnici o di pilotaggio.
Le autorità russe, tra cui il Baikal/Angara Transport Prosecution Office e il Comitato Investigativo Nazionale, hanno aperto un'inchiesta per determinare le cause dell'incidente e accertare eventuali violazioni delle norme di sicurezza. Anche l'Interstate Aviation Committee (MAK) ha avviato un'indagine ufficiale.
In sintesi, si tratta di una tragedia che ha colpito una rotta regionale in una zona remota della Siberia orientale, confermando le difficoltà operative e i rischi ancora presenti nell'aviazione regionale russa con velivoli storici come l'Antonov AN-24, in condizioni ambientali non sempre favorevoli e con infrastrutture aeroportuali limitate.
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