La curiosità
Lewis Hamilton
Lewis Hamilton lo ha detto chiaro: in Ferrari, la pausa pranzo è sacra. In un evento londinese organizzato da Peroni Nastro Azzurro 0.0%, il sette volte campione del mondo ha raccontato ai tifosi e ai media quanto la cultura italiana riguardo al cibo lo abbia davvero spiazzato. Mentre nei box di Mercedes e McLaren regnava l’abitudine a cene leggere, curry e pasti veloci, per i meccanici di Maranello il pranzo è diventato un rituale irrinunciabile.
«A volte vado dai miei meccanici e mi chiedo: dove sono tutti? Sono a pranzo. Penso che siano l’unica squadra a farlo.» ha scherzato Hamilton, raccontando come ogni giorno si fermi puntualmente per sedersi a tavola con il team. E ancora: "Gli italiani? Oh mio Dio. C'è letteralmente un momento programmato nella giornata, il pranzo, che non possono mai, mai saltare".
Ma non è tutto: ha anche confessato un piccolo choc olfattivo. Abituato alle abitudini culinarie britanniche, ha dovuto abituarsi all’aroma intenso di aglio che permea l’aria nei box italiani: «Gli inglesi adoravano il curry, la mia squadra britannica lo portava sempre con sé... nella nostra sala macchine c’era sempre puzza di aglio». Immaginate la scena: Hamilton che, tra un pit-stop e l’altro, respira quell’aroma pungente, curioso e (stra)pieno di personalità.
Questo piccolo aneddoto alimentare racconta molto più di un semplice spuntino: rivela come la vita in Ferrari sia immersa in un modo di lavorare che valorizza la convivialità, un contrasto netto con lo stile "fast-paced" dei team britannici. Anche se è un dettaglio fuori pista, dà un’idea autentica del cambiamento culturale che il pilota sta vivendo: non solo un bolide da domare, ma un’intera mentalità da respirare… a pranzo.
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