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Affitti brevi, stretta storica dal 2025: ecco cosa cambia con la nuova legge Airbnb

Nuova legge 2025 sugli affitti brevi: limiti, tasse e sanzioni per Airbnb e simili. Ecco cosa cambia per proprietari e turisti.

Giovanni Ramiri

04 Luglio 2025, 06:12

Affitti brevi, stretta storica dal 2025: ecco cosa cambia con la nuova legge Airbnb

Turisti alla fontana di Trevi a Roma

Sretta in arrivo sugli affitti brevi turistici in Italia: il Governo ha presentato in Senato ormai da un paio di mesi una proposta di legge che punta a regolamentare in modo radicale le locazioni su piattaforme come Airbnb, Booking e Vrbo. Se approvata, la nuova norma potrebbe rivoluzionare il mercato immobiliare in tutte le principali città italiane.

Tra limiti di giorni, obbligo di licenza e nuove tasse, la proposta divide politica, albergatori e cittadini. Ma quali sono i veri numeri del fenomeno? E cosa rischiano proprietari e affittuari?

I numeri di un settore fuori controllo

Secondo i dati del Ministero del Turismo, oggi in Italia ci sono oltre 750.000 annunci attivi di affitti brevi. A Roma, Firenze e Venezia, 1 casa su 4 nel centro storico è affittata su Airbnb.

In molte città, i residenti vengono spinti fuori dai quartieri centrali, mentre i prezzi degli affitti a lungo termine sono saliti del +18% solo nell’ultimo anno.

“Vivere in città d’arte sta diventando impossibile per studenti e famiglie”, denuncia l’Unione Inquilini. “Siamo turisti nella nostra città”.

Cosa prevede la nuova legge

Ecco i punti chiave del disegno di legge:

  • Max 90 giorni all’anno per affittare una casa intera a fini turistici.

  • Licenza obbligatoria comunale con codice identificativo.

  • Tassa fissa del 21% su ogni prenotazione.

  • Sanzioni da 5.000 a 20.000 euro per chi affitta in nero.

Per gli host regolari sarà un colpo duro, ma per molti residenti potrebbe essere l’unico modo per frenare la desertificazione urbana e riportare le città “a misura di abitante”.

Cosa cambia per turisti e proprietari

  • Proprietari: meno libertà, più burocrazia. Chi ha più case dovrà scegliere se continuare o vendere.

  • Turisti: prezzi potenzialmente più alti, ma forse meno caos e più qualità.

  • Albergatori: tirano un sospiro di sollievo. “Finalmente concorrenza più leale”.

L’Italia è a un bivio: continuare a monetizzare il turismo a ogni costo, o tutelare le città e chi le vive davvero. La nuova legge sugli affitti brevi potrebbe essere solo il primo passo di una battaglia più ampia, che riguarda il diritto alla casa, il turismo sostenibile e il futuro dei centri storici italiani.

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