L'analisi
Alessandro Orsini
Alessandro Orsini torna a parlare della guerra tra Israele e Iran. Lo fa con un post sul suo profilo Facebook in cui replica ai giornalisti che lo attaccano analizzando la situazione attuale.
“Trump valuta l'entrata in guerra al fianco d'Israele e chiede la resa incondizionata all'Iran - scrive il professore - I fatti mi danno ragione ancora una volta. Il 19 aprile 2024 a Rete 4 avevo detto che Israele è uno Stato debolissimo rispetto all'Iran. Avevo detto che Israele non può vincere una guerra con l'Iran in uno scontro uno contro uno. Dopo soli cinque giorni di bombardamenti, Israele mostra i segni della spossatezza”.
Secondo Orsini “gli indicatori di tale spossatezza sono numerosi”. “Ne indico soltanto due – spiega - Il primo è la decisione di Trump di inviare, con la "massima urgenza operativa", una seconda portaerei in aiuto di Netanyahu. Il secondo indicatore è la decisione di Trump di inviare più di 30 aerei cisterna per il rifornimento in volo. Gli aerei israeliani devono percorrere 1700 km per arrivare in Iran e sono già spompati”.
“Questa è semplicemente la guerra degli Stati Uniti contro l'Iran con gli aerei americani guidati dai piloti israeliani – afferma il professore - I soldi e le armi d'Israele sono soldi e armi americane. Quasi tutto quello che vedete in questa guerra è americano: soldi, bombe, gasolio, aerei, navi da guerra, portaerei, missili, scudi missilistici, munizioni, satelliti. Israele ci mette soltanto i piloti. E l'Iran sta bombardando Israele con il freno tirato, molto tirato. In uno scontro uno contro uno, l'Iran schiaccia Israele con un pugno”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy