Nei cieli
Un momento dei controlli
Un nuovo video bodycam diffuso dalle autorità statunitensi mostra un episodio che ha destato scalpore nell’aviazione civile: l’arresto del pilota della Southwest Airlines David Paul Allsop, 52 anni, direttamente in cabina di pilotaggio pochi istanti prima del decollo. L’incidente risale al 15 gennaio 2025, quando il comandante si preparava a volare da Savannah, in Georgia, a Chicago Midway.
Secondo l’Associated Press, l’intervento è partito dalla segnalazione di un agente della TSA che aveva notato un forte odore di alcol mentre Allsop attraversava un varco riservato all’equipaggio. I poliziotti, una volta saliti a bordo, hanno chiesto al pilota di sottoporsi ai test di sobrietà: dopo un’iniziale resistenza, il comandante ha accettato, ma ha fallito due delle tre prove previste. A quel punto è scattato l’arresto con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. La notizia ha fatto in breve il giro del mondo: ne danno notizie, tra gli altri, il New York Post e il Daily Mail (di cui utilizziamo i video in questo articolo).
Il video, rilanciato da emittenti locali e ripreso da numerosi media internazionali, mostra il momento in cui gli agenti entrano nel cockpit, parlano con il pilota e lo sottopongono agli esercizi di equilibrio e coordinazione. Come riportato da The Sun, il verbale descrive Allsop con occhi arrossati e sguardo acquoso. Il volo è stato bloccato e i passeggeri hanno dovuto attendere tra le quattro e le cinque ore prima di ripartire con un equipaggio sostitutivo.
Rilasciato su cauzione di 3.500 dollari, Allsop ha visto la sua licenza immediatamente sospesa dalla FAA. Southwest Airlines, come ha confermato la stessa compagnia, ha interrotto il rapporto di lavoro con il pilota. La vicenda ha avuto ampia eco anche nel The Independent, che ha raccolto le dichiarazioni dell’avvocato di Allsop: secondo la difesa, i test sarebbero stati condotti in modo scorretto e le immagini dimostrerebbero piuttosto l’assenza di chiari segni di ebbrezza.
Il caso solleva interrogativi pesanti sulla sicurezza aerea. Le norme della FAA sono severissime: i piloti non devono consumare alcol nelle otto ore precedenti il volo e non possono presentare un tasso alcolemico pari o superiore allo 0,04%, la metà di quanto consentito alla guida di un’auto negli Stati Uniti. Proprio per questo, episodi come quello di Savannah sono rarissimi ma di grande impatto mediatico: mostrano la delicatezza dei controlli, l’efficacia del filtro esercitato dalla TSA e le conseguenze devastanti che una leggerezza del genere potrebbe avere sulla fiducia dei passeggeri. Le legge americani riguardo alla guida sotto influenza di alcol o stupefacenti (dui) sono severissime e incappare in un arresto per gli automobilisti non è raro.
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