POLITICA
Il consigliere Carlo De Martis
Dopo l'approvazione in Consiglio comunale – a maggioranza, ma con il voto favorevole di alcuni esponenti di centrodestra e l'assenza del sindaco – del riconoscimento dello Stato di Palestina, quali sono le conseguenze di questo atto?
"La decisione assunta dal Consiglio comunale di Grosseto – dichiara Carlo De Martis di Grosseto Città Aperta con Davide Bartolini (Partito Democratico), Giacomo Gori (Movimento 5 Stelle), Valerio Pizzuti (Liberali, Riformisti e Socialisti) e Rita Bernardini (Gruppo misto di minoranza), promotori del punto all'ordine del giorno – non è un atto meramente simbolico, ma assume una valenza quantomai concreta sia sul piano politico che sul piano civico. In esecuzione della delibera, il sindaco ora sarà tenuto a sollecitare il Governo nazionale, in primo luogo il ministro degli Esteri, nonché suo compagno di partito, Antonio Tajani, a compiere gli atti necessari per il riconoscimento istituzionale dello Stato di Palestina, così come peraltro già fatto da circa 150 dei 193 membri delle Nazioni Unite. Il Consiglio comunale impegna il sindaco ad invocare nei confronti del Governo nazionale che si attui un percorso chiaro: cessate il fuoco immediato, liberazione di tutti gli ostaggi israeliani, protezione effettiva dei civili palestinesi, fine degli insediamenti e di ogni forma di annessione da parte di Israele, ingresso continuo, rapido e sicuro degli aiuti umanitari, piena cooperazione con la Corte penale internazionale".
"La delibera consiliare sulla Palestina – proseguono – esprime inoltre un indirizzo formale che andrà ad orientare l’azione concreta del Comune nelle politiche civiche, educative e culturali da realizzarsi nei prossimi mesi: adesione alla Rete degli enti locali per i diritti del popolo palestinese, attivazione di partenariati e gemellaggi, promozione di percorsi di cooperazione, scambi culturali e iniziative di educazione alla pace ed alla non violenza, con il coinvolgimento attivo del terzo settore e della cittadinanza. Di tutto ciò il sindaco sarà tenuto a dare pubblica evidenza e, entro sei mesi, dovrà riferire in seno alla Commissione consiliare competente in ordine allo stato di attuazione della delibera".
L'ordine del giorno era stato presentato da tutti i gruppi di opposizione: Grosseto Città Aperta, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Liberali Rifomisti e Socialisti, Gruppo misto di minoranza. La delibera è stata approvata a maggioranza con un voto trasversale: oltre alle opposizioni, hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza Serra (Gruppo misto di maggioranza), Pepi (Fratelli d’Italia) e Gabbrielli (Forza Italia), mentre gli altri si sono astenuti.
"Il sindaco – ricordano – non ha invece ritenuto di assumersi la responsabilità del voto, allontanandosi dall’aula poco prima della votazione".
"Quello adottato dal Consiglio comunale – concludono – costituisce un atto di grande valore a sostegno della pace, della legalità internazionale e della coesistenza di due Stati, Israele e Palestina, in pace e sicurezza. Nel rispetto del fondamentale principio di autodeterminazione dei popoli. Una delibera che interviene al culmine della guerra condotta dal governo di estrema destra israeliano, responsabile di un genocidio che ha fin qui provocato oltre 60.000 morti, circa 160.000 feriti, fino al 92% delle unità abitative distrutte o danneggiate e oltre 1,9 milioni di sfollati nella Striscia (fonti: Ocha-Onu; ministero della Salute di Gaza; Unrwa; Iom/Msf). Utilizzando anche la fame come arma da guerra che sta facendo morire un numero enorme di donne, uomini e, specialmente, bambine e bambini. Non possiamo più permetterci di sperare in un intervento risolutivo degli Stati Uniti: in questa battaglia l’Italia e l’Europa devono assumersi la propria responsabilità e, dal più piccolo dei Comuni, deve levarsi una voce chiara per interrompere questo massacro che alimenta una spirale dell’odio infinita".
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