Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, risponde all'esperto incaricato dal gruppo Grosseto Città Aperta che ha "smontato" con una perizia il piano dell'Amministrazione comunale che prevede l'abbattimento di 215 alberi in città, giudicati pericolosi. A detta dell'esperto, definito come uno dei luminari in materia, quegli alberi sarebbero invece "quasi tutti sani".
"Sembra di assistere sempre allo stesso film – ribatte il sindaco –: il Comune di Grosseto che lavora seriamente sul verde urbano… e subito parte la solita sceneggiata del
massacro degli alberi, con toni apocalittici, drammi civili, alberi
quasi tutti sani che diventano
vittime di un’Amministrazione cattiva.
Peccato che la realtà sia molto meno romantica e molto più concreta di così. Chiariamo una cosa una volta per tutte:
i 215 alberi individuati per l’abbattimento non li ha scelti il sindaco sfogliando un catalogo di fotografie, né qualcuno passando in macchina e indicando
questo sì, questo no. È il risultato di
perizie tecniche ufficiali, redatte da professionisti abilitati, con certificazioni riconosciute a livello europeo, che lavorano da anni con metodologie standard come il Vta (Visual Tree Assessment) e con vere e proprie valutazioni di impatto e di rischio sul contesto urbano. Non si tratta di un’occhiata veloce, ma di
analisi strutturate: stato vegetativo, stabilità biomeccanica, apparato radicale, presenza di funghi cariogeni, cavità, inclinazioni evolutive, interazione con marciapiedi, scuole, strade, piste ciclabili, parcheggi. Tutto questo viene riportato su schede, protocollato, firmato.
E chi firma, lo ricordo, si assume responsabilità civili e penali, non solo qualche applauso in conferenza stampa".
"A questo – prosegue Vivarelli Colonna – si aggiunge un elemento che qualcuno finge di non vedere: le segnalazioni dei cittadini. Non stiamo parlando di tre telefonate in croce, ma di anni di richieste: pini inclinati contro i balconi, radici che spaccano i marciapiedi e fanno inciampare le persone, rami pesanti sopra gli ingressi delle scuole, alberi già danneggiati da eventi meteo che rappresentano un rischio reale. Il Comune, di fronte a questo, non può rispondere con la poesia: ha l’obbligo di attivare periti, fare sopralluoghi, valutare la pericolosità e, quando necessario, intervenire. Questa si chiama tutela della sicurezza pubblica, non accanimento sugli alberi. La famosa controperizia? Una lettura parziale e politica di una situazione complessa: non riguarda tutti i 215 alberi, ma una parte. Non è un atto amministrativo, non è inserita in un procedimento formale, non comporta responsabilità dirette per chi la firma, non valuta la città nel suo complesso, non si assume il peso di dover rispondere se domani un albero di quelli quasi tutti sani cade su una macchina o su un bambino davanti a una scuola. È facile dire non sono da abbattere, molto meno facile metterci la firma e rispondere davanti a un giudice nel caso in cui qualcosa vada storto".
"Nel frattempo, mentre qualcuno si esercita nell’ambientalismo da tastiera e nelle indignazioni a microfono aperto, il Comune di Grosseto ha fatto una cosa ben più concreta: ha messo in atto il più grande piano di rinnovamento del verde urbano della sua storia recente. Il dato, che puntualmente viene taciuto è questo, ed è bene ripeterlo con chiarezza: negli ultimi anni il Comune di Grosseto ha piantato circa 5.500 nuovi alberi. Non è un dettaglio, è un cambio di scala.
Questi alberi non sono stati buttati a caso nel terreno per fare numero. Sono stati piantati con una logica precisa: nei quartieri residenziali dove mancavano alberature da decenni; nelle aree scolastiche, per garantire ombra, benessere e microclima migliore a bambini e famiglie; nei parchi pubblici e nelle aree sportive, per rendere più vivibili spazi che i cittadini usano ogni giorno; lungo viali e strade dove le vecchie alberature erano arrivate a fine ciclo o erano diventate pericolose; nelle frazioni e nelle zone periferiche, creando nuovi corridoi verdi e rafforzando la continuità ecologica; in aree colpite da eventi meteo, dove il ripristino del verde non è stato solo estetico, ma parte di un progetto più ampio di resilienza urbana. A questa massiccia ripiantumazione, si affianca un lavoro enorme di manutenzione e gestione. Si può pure continuare a recitare la parte di chi difende gli alberi quasi tutti sani contro il Comune cattivo, ma è una rappresentazione comoda per chi non ha responsabilità. Il Comune, invece, ha il dovere di guardare più in alto e più lontano: difendere la sicurezza dei cittadini oggi e garantire a Grosseto un patrimonio verde più forte domani".