GROSSETO
Alberi nella zona di piazza Ponchielli a Grosseto
L'esperto incaricato da Grosseto Città Aperta non condivide le motivazioni dell'abbattimento di 215 alberi disposto dall'Amministrazione comunale di Grosseto. Le conclusioni dell'esperto sono state annunciate oggi – martedì 18 novembre – in un incontro pubblico coordinato dal consigliere comunale Carlo De Martis e dalle componenti del coordinamento di Grosseto Città Aperta Debora Giomi e Ginevra Detti.

"La conoscenza – dichiara De Martis – intesa sia quale strumento di analisi della realtà attraverso un metodo scientifico, sia come necessità di trasparenza per far crescere una comunità di cittadini consapevole e responsabile, è un elemento imprescindibile per la costruzione di una efficace governance del verde urbano. Per questo dapprima abbiamo sollecitato ulteriori approfondimenti tecnici attraverso una mozione consiliare, respinta tuttavia dal sindaco e dalla sua maggioranza, contrari anche alla richiesta di una sostituzione ‘uno ad uno’ delle alberature che risultassero effettivamente da tagliare. Poi, data l’inazione dell’amministrazione comunale, abbiamo deciso di incaricare un esperto del settore per avere una valutazione indipendente: un professionista autorevole come il Dottore forestale Luigi Sani, membro dell’International society of arboriculture e docente in Biomeccanica e valutazione di stabilità degli alberi alle Università di Firenze, Padova e Pisa".
L'esperto ha esaminato una porzione significativa dei 215 alberi interessati dal piano di abbattimenti, fornendo un parere pro veritate nel quale si dà atto che “la stragrande maggioranza degli alberi per i quali è previsto l’abbattimento non si trova in condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità tali da giustificarne il taglio”. Inoltre viene evidenziata "la parzialità della metodologia prescelta dall’amministrazione comunale, la cosiddetta Vta, ovvero l’analisi visuale, sottolineando come spesso si presti “da una parte, all’abbattimento senza motivo di alberi per i quali il tecnico ha “la sensazione” che siano pericolosi, mentre dall’altra non si riescono a mettere nella giusta luce le anomalie non visibili che possono portare a cedimenti importanti”. Tanto più allorché, come nel caso, non sia stata tenuta in debito conto “una appropriata valutazione e gestione del rischio arboreo ai sensi della normativa vigente, segnatamente della ISO31000”. Quel che in fondo emerge dalla relazione, primo step di una indagine destinata ad essere ulteriormente integrata – è l’assenza di un approccio sistemico nell’azione dell’Amministrazione comunale, finalizzata pressoché esclusivamente a ‘rimuovere il problema’ senza ricercare in modo adeguato le opportune cure colturali da somministrare alle alberature e senza valutare il possibile comportamento delle piante che rimarranno in piedi, finendo addirittura per vanificare “l’obiettivo prioritario della sicurezza che si sarebbe voluto perseguire”.
«Le valutazioni critiche espresse dal nostro tecnico – rileva De Martis – appaiono in effetti coerenti con le criticità strutturali che qualificano la gestione del verde urbano del nostro Comune. Basti pensare che ad oggi, con un patrimonio arboreo composto da circa 20.000 alberature, non esiste un Piano ufficiale di manutenzione formalmente approvato. Criticità che evidentemente sono l’effetto di una non adeguata comprensione, da parte degli amministratori locali, dell’importanza di una efficace gestione del verde urbano, che non si esaurisce nella quantità di alberature piantate, come a volte qualcuno tende a pensare, ma nella qualità dell’ecosistema urbano a beneficio dei suoi abitanti. È importante sottolineare che il patrimonio arboreo ha un valore che può essere stimato anche sotto il profilo economico: l’esperto incaricato da Grosseto Città Aperta ha ricavato un valore ornamentale compreso tra un minimo di 8.732 e un massimo di 26.138 euro per ciascuna alberatura. Considerato che stiamo parlando di oltre 150 pini, si tratta di un patrimonio il cui valore si attesta nell’ordine di due milioni e mezzo di euro. Oltre alle altre sessanta alberature (olmi, platani, eucalipti) interessate dal taglio".
Intanto i cantieri per il piano di abbattimenti stanno per cominciare i lavori. E Grosseto Città Aperta invita l'Amministrazione comunale a rivedere il Piano, con il contributo dei cittadini: "Un contributo – spiega Ginevra Detti – che passa anche per il lancio di una campagna di monitoraggio e censimento delle alberature secche presenti in città e nelle frazioni, che abbiamo denominato ‘Verde in mappa. Cartografia partecipata delle piante secche in città’. Un progetto di citizen science, ovvero di scienza partecipata, elaborato con il supporto di esperte ed esperti naturalisti e guide ambientali, che si propone di contribuire a rigenerare il verde urbano passando da una rigenerazione del rapporto tra cittadini e città. Attraverso un form da oggi disponibile on line sui canali social di Grosseto Città Aperta ed al link https://forms.gle/56GwvPR6777MQLWx7 i cittadini potranno segnalare le piante secche che incontrano nella loro quotidianità. I risultati di questa indagine saranno portati all’attenzione dell’Amministrazione comunale – concludono – perché la cura del verde urbano non finisce con la messa a dimora delle piante, ma comincia proprio da lì".
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