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AMBIENTE

Parco eolico a Grosseto, il "no" del sindaco: "Avrebbe un impatto devastante sulla bellezza della Maremma"

Antonfrancesco Vivarelli Colonna: "Puntiamo piuttosto sul solare diffuso, sulle comunità energetiche locali, sulla ricerca sull’idrogeno e sul nucleare pulito"

Roberto Bata

20 Settembre 2025, 14:30

Parco eolico a Grosseto, il "no" del sindaco: "Avrebbe un impatto devastante sulla bellezza della Maremma"

La Giunta comunale del capoluogo maremmano dice "no" al progetto “Parco eolico Grosseto”: "Favorevoli alle energie rinnovabili, ma contrari a interventi che minacciano l’identità paesaggistica della città e della sua campagna".

“Non possiamo dimenticare – afferma il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna – che la normativa nazionale e regionale sottrae ai Comuni la possibilità di incidere realmente su decisioni di questo tipo. Le amministrazioni locali vengono sostanzialmente bypassate, limitandosi a pareri e osservazioni nei procedimenti autorizzativi. È una condizione che non condivido, perché chi vive e amministra un territorio dovrebbe avere voce in capitolo sul suo futuro”. Al di là dell’aspetto normativo, il punto centrale rimane la tutela del paesaggio. La Maremma è conosciuta e amata in tutto il mondo per l’equilibrio unico tra natura, storia e tradizione rurale: un patrimonio che non può essere sacrificato. “Le pale eoliche – prosegue il sindaco – avrebbero un impatto devastante sul panorama maremmano, cancellando quella bellezza che è alla base della nostra identità e anche della nostra economia, fortemente legata al turismo e all’agroalimentare di qualità. A questo proposito, va sottolineato che negli elaborati progettuali presentati non risulta neppure un riferimento puntuale alle ricadute socio-economiche sul territorio. Per cui come si può sostenere un impatto paesaggistico, ancorché non in area vincolata, senza conoscere tali ricadute?”. 

Ma il sindaco non chiude le porte alle innovazioni in materia energetica. “Sono convinto – sottolinea il sindaco – che le rinnovabili siano fondamentali, ma ci sono alternative meno invasive. Puntiamo sul solare diffuso, sulle comunità energetiche locali, sulla ricerca sull’idrogeno e, in prospettiva, anche sul nucleare pulito di nuova generazione, una tecnologia capace di garantire sicurezza e sostenibilità senza compromettere la bellezza del territorio”.

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