GROSSETO
È convocata per lunedì 22 settembre alle ore 9 – su richiesta di Grosseto Città Aperta – la commissione consiliare per conoscere e discutere pubblicamente le ragioni tecniche che hanno portato la giunta a deliberare l’abbattimento di 215 alberi entro la fine dell’anno.
"Il provvedimento, adottato il 9 settembre – ricordano – ha sollevato nella cittadinanza preoccupazione e desiderio di chiarezza: è infatti solo grazie alla stampa, alle associazioni ambientaliste ed ai gruppi di opposizione che i grossetani sono venuti a sapere di questo piano di abbattimenti, dai tempi di esecuzione strettissimi e che coinvolgerà molteplici specie arboree: olmi, pini, platani, alberi dei sigari, eucalipti. Il silenzio dell’Amministrazione comunale sul tema viola il regolamento del verde urbano, il quale dispone che eventuali abbattimenti di alberi “vengono comunicati agli organi collegiali comunali e alla cittadinanza tramite i vari canali di diffusione”. Un obbligo semplice ma completamente disatteso. Inoltre, il piano di abbattimento è stato deciso sulla base di accertamenti ‘visivi’ che avrebbero collocato le piante nella classe (D) di massimo rischio di cedimento. Il metodo usato, il Visual Tree Assessment (Vta), però non garantisce la correttezza delle conclusioni ed è generalmente opportuno integrarlo con accertamenti strumentali".
Grosseto Città Aperta ha presentato richiesta di accesso agli atti e istanza di convocazione della commissione competente, accolta tempestivamente dal presidente, Alfiero Pieraccini.
L’associazione ribadisce che "sicurezza pubblica e tutela del verde non sono obiettivi in conflitto. Per quanto possa risultare complesso, è dovere dell’amministrazione bilanciare i due interessi, ricorrendo all’abbattimento solo quando non esistono soluzioni tecniche o colturali alternative. A maggior ragione, si ritiene doveroso procedere con il massimo grado di trasparenza e approfondimento quando si programma un piano di abbattimento di centinaia di esemplari che priverà di alberature intere aree della città, cancellando dalla città spazi di bellezza e socialità. Solo per menzionarne alcune: piazza Donatello, l’area circostante lo stadio di calcio, piazza Ponchielli ed ancora un parco giochi e i giardini di oltre quindici tra scuole e asili. Il tutto, senza disporre la sostituzione delle alberature in loco. Il regolamento, già disatteso dalla giunta in punto di trasparenza, se rispettato prevede solo che per ogni albero abbattuto ne sia piantato uno nuovo, lasciando al Comune la facoltà di farlo anche in altre zone del territorio comunale, cosa che questa volta non deve accadere: stiamo parlando di luoghi che hanno un grande valore ambientale e sociale da preservare a beneficio della comunità che li vive e della cittadinanza tutta".
Per questo i consiglieri di Grosseto Città Aperta – Carlo De Martis e Marilena Del Santo – hanno presentato una mozione, in discussione nel Consiglio comunale del 29 settembre, con la quale si chiede che "le alberature che risultassero effettivamente da abbattere dovranno essere sostituite tempestivamente con piante da collocarsi in corrispondenza di ciascun espianto. Evidenze scientifiche ed esperienze nazionali e internazionali dimostrano l’importanza di integrare il verde dentro la città: parchi e alberature urbane riducono mortalità e morbilità legate a caldo estremo e inquinamento, migliorano la salute mentale e l’umore di chi vive la città o semplicemente la visita, favoriscono l’attività fisica e la coesione sociale. Quando si intendono adottare decisioni che vanno ad incidere pesantemente sul verde urbano, rendere i cittadini protagonisti delle scelte che li riguardano non è solo buona pratica: è il cuore di una democrazia viva. La partecipazione informata rafforza la fiducia nelle istituzioni, migliora la qualità delle decisioni e tutela il bene comune".
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