LAVORO
I sindacati Flai Cgil in azione con le "Brigate del lavoro" contro il caporalato
Quella del caporalato è un'emergenza ben presente anche in Maremma. Il monito arriva da Massimo Borghi, assessore alla Legalità del Comune di Gavorrano e coordinatore regionale per la Toscana dell’associazione "Avviso pubblico – Regioni e Comuni contro le mafie e la corruzione".
"Quando il 18 gennaio scorso, come assessorato alla Legalità del Comune di Gavorrano, con l’associazione Avviso pubblico, Flai Cgil provinciale e nazionale e la Cia tenemmo un convegno sul caporalato, il primo tenuto da un Comune della Maremma su questo tema – ricorda Borghi – nonostante una partecipazione importante e un parterre di relatori di indubbia qualità e competenza, qualcuno, come spesso succede quando si affrontano problematiche che stanno tra il grigio e il nero sino a sfociare nell’illegalità, sminuì il lavoro fatto affermando che questi sono problematiche che non ci riguardano e che se si vuole parlare di caporalato dobbiamo scendere a sud, Agro Pontino, Puglia, Calabria, Sicilia e che sarebbe meglio dedicare tempo ed energia ai problemi veri dei cittadini invece di parlare di cose astruse e fuori dal nostro contesto. Oggi il lavoro importante svolto per anni dalla Flai Cgil di Grosseto e Siena, e dalla stessa organizzazione sindacale sia regionale che nazionale, con il convegno di Suvignano del 18 novembre scorso ha disvelato una realtà che nonostante sia davanti agli occhi di tutti, si finge di non vedere e di non conoscere. Il caporalato, lo sfruttamento totale di manodopera in agricoltura è un fatto vero non smentibile, è una realtà in Provincia di Grosseto, come in quella di Siena".
"Ogni giorno si portano uomini per lavorare nei campi, negli oliveti, nei vigneti non solo del senese ma anche in Umbria e nel nord del Lazio, con un sistema di sfruttamento intollerabile quanto organizzato in maniera tale che molte volte a osservatori superficiali o interessati può sembrare legale. La presentazione del report delle Brigate del Lavoro, vero e proprio sindacalismo di strada, che ha intercettato centinaia di braccianti nei punti di reclutamento della manodopera agricola. Sono stati individuati e contattati oltre 600 lavoratori, perlopiù migranti da impegnare nei lavori agricoli con salari quasi inesistenti, molte volte erogati in nero. Dalla tenuta di Suvignano, bene sequestrato alla mafia siciliana, certamente non scelta a caso per presentare un dossier vero quanto drammatico, viene un appello alle istituzioni perché si attivino strumenti di controllo reale, con sistemi stabili di tutela dei lavoratori, di trasparenza delle filiere, certificazioni di lavoro corretto e buono, ed impegno concreto sul territorio".
"Nessuno può far più finta che il caporalato non esiste. Noi di Avviso Pubblico – conclude Borghi – non abbiamo mai voltato il capo dall’altra parte, condividiamo sia la denuncia doverosa e provata fatta da Flai Cgil, sia alcune soluzioni che il sindacato ha fatto e porta avanti. Per questo la battaglia contro il caporalato è la nostra battaglia: siamo disponibili a collaborare e sostenere qualunque iniziativa il sindacato voglia prendere, mettendo a disposizione l’Osservatorio sulla criminalità organizzata di Gavorrano e gli uomini che questa problematica seguono e contrastano a tutti i livelli".
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