ECONOMIA
I dati pluviometrici parlano chiaro: 64 mm registrati dalla stazione di Citivella Paganico, 63 mm nella zona di Orbetello scesi in 12 ore e i 94 mm di Scansano in meno di un giorno. Ma a sorprendere è la quantità di precipitazioni cadute in un mese in una provincia non particolarmente piovosa come quella di Grosseto (600-700 mm all’anno) con punte oltre i 160 ad Orbetello, Arcidosso e Scansano, oltre 140 mm a Sorano, Magliano, Alberese (fonte Centro Funzionale Regionale).
"L’incredibile quantità di acqua che si è abbattuta sui campi – fanno sapere da Coldiretti – ha scavato enormi solchi di fango e distrutto il lavoro degli agricoltori rendendo complicata, se non impossibile, la prossima semina. Decine e decine di ettari potrebbero rimanere senza colture quest’inverno facendo venire a mancare la primaria fonte di sostegno per le aziende. L’altro settore in allarme è quello della viticoltura, con la vendemmia in pieno svolgimento. Il pericolo principale è rappresentato proprio dalla notevole quantità di acqua assorbita dai terreni e dalle vite nelle ultime settimane: il rischio principale è rappresentato dall’esplosione di infezioni dovute all’esplosione degli acini troppo carichi di acqua. “Dovremo sfruttare ogni momento di tregua del maltempo – conclude il presidente Castelli – per portare in cantina le uve ed evitare che si danneggino". Una considerazione a parte vale per l’olivo: la resa di questa stagione dipenderà proprio dalla quantità di pioggia le olive assorbiranno.
"L’agricoltura è il settore economico che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servonoinvestimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.
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