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Televisione

Alla ricerca di mia figlia, stasera 6 settembre in tv un thriller drammatico che intreccia suspense e sentimento

Giovanni Ramiri

06 Settembre 2025, 14:09

Alla ricerca di mia figlia, stasera 6 settembre in tv un thriller drammatico che intreccia suspense e sentimento

Tori Spelling

Rai 2, sabato 6 settembre 2025, ore 21:20. In questa prima serata approda sullo schermo Alla ricerca di mia figlia, un thriller drammatico che intreccia suspense e sentimento, conducendo lo spettatore dentro il cuore spezzato e coraggioso di una madre.

La protagonista è Beverly, donna semplice che gestisce con fatica e dignità una piccola tavola calda nell’Indiana. La sua vita ruota intorno a Carli, la figlia adolescente, unica ragione di speranza e di orgoglio. Ma quando la ragazza parte per le vacanze di primavera a Miami e non fa più ritorno, l’esistenza di Beverly implode. In quel momento nasce un percorso che non è solo di ricerca, ma di trasformazione. Senza esitazione, la madre abbandona ogni certezza quotidiana e si lancia in un viaggio verso la Florida, dove ogni angolo può nascondere un pericolo e ogni volto può celare un inganno.

Il film mostra con intensità come la determinazione materna possa farsi forza implacabile. Beverly affronta ambienti ostili, tra spiagge e quartieri malfamati, fino a spingersi nelle paludi delle Everglades, un mondo spietato e impenetrabile che diventa lo specchio della sua lotta interiore. Qui incontra Ray, un uomo solitario che conosce a fondo quel paesaggio insidioso e che decide di accompagnarla. La loro alleanza è fragile e segnata dalla diffidenza, ma diventa presto indispensabile per resistere alla minaccia che incombe.

La tensione cresce di scena in scena. Carli non è svanita per caso: dietro la sua scomparsa si cela una trama orchestrata, fatta di giovani insospettabili e legami corrotti. Il film gioca con lo spettatore, insinuando dubbi, rivelando lentamente la verità e mostrando quanto sia sottile il confine tra amicizia e tradimento. Ogni passo avanti nella ricerca diventa una corsa contro il tempo, dove la disperazione si mescola alla speranza.

La regia di Damián Romay costruisce un ritmo serrato, alternando momenti di respiro emotivo a scene cariche di tensione. Tori Spelling restituisce con forza il volto di una madre ferita, fragile e allo stesso tempo indistruttibile, capace di trasformare la paura in coraggio. Accanto a lei, Nick Ballard dà spessore al personaggio di Ray, figura enigmatica e tormentata che trova nella lotta di Beverly un modo per redimersi. Tommi Rose, nel ruolo di Carli, incarna la vitalità spezzata di una ragazza in cerca di libertà e di se stessa, mentre gli altri interpreti contribuiscono a costruire un universo sospeso tra inganno e pericolo.

Il finale porta con sé la catarsi di un ricongiungimento che non è solo fisico ma spirituale. L’abbraccio tra madre e figlia suggella la vittoria sull’oscurità, non tanto con la leggerezza di una favola, ma con la forza di chi ha attraversato l’inferno ed è riuscito a tornare indietro. Beverly non è più la stessa: da donna comune è diventata simbolo di resilienza, mentre Carli ritrova nel legame con sua madre il porto sicuro che credeva di aver perso per sempre.

Alla ricerca di mia figlia si rivela così non soltanto un thriller avvincente, ma un dramma umano che tocca corde universali, raccontando fino a che punto può spingersi l’amore materno quando tutto sembra perduto.

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