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La chimera, uno sguardo poetico e inquietante sull’Italia degli anni Ottanta. Cast e trama del film di stasera 29 agosto

Giovanni Ramiri

29 Agosto 2025, 09:18

La chimera, uno sguardo poetico e inquietante sull’Italia degli anni Ottanta. Cast e trama del film di stasera 29 agosto

Isabella Rossellini

Su Rai 3 alle 21:40 di questa sera, venerdì 29 agosto, si accende uno sguardo poetico e inquietante sull’Italia degli anni Ottanta con La chimera di Alice Rohrwacher, una visione che mescola magia, erosione della memoria e desiderio di infinito.

La storia segue le orme di Arthur, un archeologo inglese appena uscito di prigione, che ritorna nelle colline tra Lazio e Toscana, dove si riunisce a una banda di tombaroli — predatori romantici e affamati di tombe etrusche — spinti dal sogno fragile di una ricchezza facile. Arthur però non è un profittatore come gli altri: con una bacchetta da rabdomante scova sepolcri antichi, ma è guidato da un dolore silenzioso, quello per Beniamina, la donna che ha perso e che cerca come una chimera, un fantasma radicato nella sua carne e nel sogno.

In questo paesaggio sospeso, dove le colline si mescolano al mito, le vite si incrociano: Italia, la domestica di una vedova che crede ancora nel ritorno di Beniamina, diventa l’anima che guarda Arthur con occhi diversi; Flora, interpretata da Isabella Rossellini, è madre e addolorata custode di un passato ancora pieno, mentre Carol Duarte e Alba Rohrwacher compongono figure che, tra sguardi sfuggenti e gesti sospesi, aprono linee di fuga verso l’oggi, con vocazioni e rimpianti che si sfiorano. Arthur si muove tra loro come un lampo ritardato, afferra un ricordo, un’ombra, una speranza che si sfalda sotto la pelle della terra.

L’arte di Alice Rohrwacher tesse un incantesimo lieve ma potente: Josh O’Connor nei panni di Arthur offre una figura sospesa tra carne e mito, tormento e attrazione. La macchina da presa di Hélène Louvart indugia sui dettagli, sui colori terrosi, sulle case sbiadite, rendendo tangibile il confine tra ciò che è perduto e ciò che è possibile ritrovare. È un cinema che respira, che lascia spazio alle vibrazioni del silenzio, alle potenze del non detto, dove ogni inquadratura è un verso di poesia visiva.

Questa sera, guardare La chimera significa abbandonarsi al desiderio di ritrovare qualcosa che ormai non esiste più, di sentire dentro la nostalgia come la sua ambra antica. È un invito a camminare dentro una favola potente, sospesa tra archeologia e sogno, tra eros e morte, tra il vuoto della memoria e la dolcezza dell’amore che resiste.

Fammi sapere se desideri che chiuda l’articolo con una nota meditativa sul cinema come luogo di ritorno e rinascita, mantenendo lo stesso registro evocativo.

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