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L'omicidio di Chiara Poggi

Delitto di Garlasco, la bomba di Lovati: "Alberto Stasi mente spudoratamente per coprire altri. E' una pedina in mano ai veri assassini"

Il legale di Andrea Sempio: "Quando finisce in mano ai mandanti? Nelle quattro ore successive al delitto"

Giovanni Ramiri

13 Settembre 2025, 06:00

Delitto di Garlasco, la bomba di Lovati: "Alberto Stasi mente spudoratamente per coprire altri. E' una pedina in mano ai veri assassini"

Massimo Lovati

“Ci sono due errori nella narrazione (di Alberto Stasi). La prima volta che parla di Chiara dice che forse è ancora viva e che è stesa per terra: ecco perché i carabinieri parlano di incidente domestico ed entrano per salvarla. Lui mente. Spudoratamente. Perché mente? Perché copre altri”. La nuova dichiarazione di Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, scuote l’attesa per le risultanze dell’incidente probatorio disposto dalla procura di Pavia nell’ambito delle nuove indagini per l’omicidio di Chiara Poggi. Lovati ha parlato a Ore 14 Sera, andato in onda giovedì 11 settembre, tornando a evidenziare – ma con maggiore virulenza – un aspetto sul quale aveva già puntato in passato.

Gli avvocati Lovati e De Rensis

“Quindi è un complice?”, chiede il conduttore Milo Infante. “No, non è un complice – risponde Lovati - E’ una pedina, una mera pedina in mano ai veri assassini. Ai mandanti”. “E quando finisce in mano a questi mandanti?”, chiede ancora il conduttore. “Nelle quattro ore successive al delitto. Passano quattro ore, e già è un fatto molto anomalo”, replica Lovati. “Questo è un omicidio chiaramente premeditato – aggiunge il legale di Sempio - Non è un delitto di impeto, perché se lo fosse stato sarebbe mancato qualche oggetto dalla casa. Poi questo omicidio capita il 13 agosto, non dimentichiamoci che non c’è in giro un’anima: è il momento migliore per commettere un omicidio. Quei pochi che sono rimasti, quel giorno era tutti a Vigevano per la fiera d’agosto. Quale giorno e quale ora migliori? Le prime parole che dice Alberto Stasi quando fa questa sceneggiata della scoperta del cadavere è che ancora viva. Dopo cambia versione”.

Il conduttore Milo Infante

E la posizione di Andrea Sempio? “L’incubo non era l’impronta 33 che la procura di Pavia può tenere nel suo cassetto perché non fa parte dell’incidente probatorio – aggiunge Lovati - L’incubo era il Fruttolo e non possono trovare l’impronta se non c’è il dna”.

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