L'omicidio di Chiara Poggi
“Visto che all’avvocato Lovati piacciono i testimoni, il genetista De Stefano a domanda diretta dell’avvocato Tizzoni, parte civile, sul dna sotto le unghie di Chiara rispose: “E’ un dna da contatto diretto ma mediato”. Nell’ultima puntata di Filorosso, andata in onda lunedì 25 agosto, questo intervento della giornalista Rita Cavallaro ha scatenato un nuovo acceso confronto tra Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, e Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi.
“Non era un testimone, ma un perito nominato dalla corte - sbotta Lovati - nel contradditorio delle parti. Non facciamo confusione”. “Quello che dici tu è giustissimo dal punto di vista tecnico – precisa De Rensis -però è un consulente che si è seduto e ha detto delle cose”.
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“Non è un consulente, è un perito nominato dalla corte”, attacca Lovati. “Andiamo al contenuto”, replica De Rensis. Ma Lovati non molla: “Non è un consulente nominato dalle corte. Né un testimone. E’ un perito”. Neppure De Rensis abbandona il contraddittorio: “Il perito ha detto che il dna era da contatto, poi se era perito, consulente, testimone, ambasciatore, non interessa ai telespettatori. Interessa cosa ha detto: e cosa ha detto? Che era da contatto diretto. Adesso si parla che è arrivato con le farfalle. Vedremo”.
La disperazione di De Rensis
Stasera lunedì 1 settembre, nella nuova puntata di Filorosso, probabile un nuovo confronto tra i due legali che ormai da settimane animano i confronti legati al delitto di Garlasco. Nella precedente puntata il confronto ha riguardato anche la ricostruzione 3d della scena del delitto, eseguita dal dottor Giorgio Portera, genetista forense. “Rispetto il dottor Portera, come tutti quelli che hanno argomentazione contrarie – afferma De Rensis sull’indagine dell’esperto, secondo il quale sulla scena del crimine sarebbe stato presente solo un assassino - Io mi fido, per quanto riguarda la bpa, più dei Ris di Cagliari. Diranno che c’era una persona? Una persona. Più persone? Più persone. Ognuno deve fare il suo”.
Giorgio Portera, genetista forense
C’è chi ha ipotizzato soggetti attivi e non attivi. “Non nuoce e non porta sollievo al mio assistito – dice invece Lovati – già visto con Ignoto 3 che il partito del concorso ha perduto. Lì era il momento in cui si sarebbe dovuto trovare il dna del complice. Ma al di là di questo è inutile parlare ancora dei carabinieri entrati senza calzari perché non sono stati sentiti dal tribunale e dalla corte d’assise, perché trattavasi di rito abbreviato. Oggi non possiamo più sentirli, non possiamo capire se sono entrati con i calzari o senza, se hanno scavalcato il muretto”. “C’è una nuova indagine e forse ci sarà un nuovo processo – chiosa De Rensis - e se ci sarà chissà quante persone saranno ascoltate”.
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