L'omicidio di Chiara Poggi
Antonio De Rensis a Filorosso
“La procura della Repubblica, Moscova (i carabinieri che indagano sul caso, ndr) e tutti quelli che stanno lavorando, tra settembre e ottobre inizieranno a calare degli assi”. Non ha dubbi Antonio De Rensis, uno degli avvocati di Alberto Stasi, intervenuto nell’ultima puntata di Filorosso (lunedì 11 agosto).
De Rensis ha parlato a lungo del suo punto di vista riguardo alle ultime indagini legate al delitto di Garlasco e all’omicidio di Chiara Poggi.
“La BPA (bloodstain pattern analysis, ovvero analisi delle tracce di sangue) almeno per quanto riguarda i RIS di Cagliari, sarà una certezza – assicura De Rensis - Credo che non dobbiamo perdere il focus su questa indagine, che è un’indagine seria. Quelle impronte palmari sul pigiamino della povera Chiara non dovevano essere cancellate e chi le ha cancellate ha commesso un errore. Tutti gli errori che vengono commessi in una scena del crimine sono del pubblico ministero e della polizia giudiziaria sul luogo. Se il medico ha ribaltato il pigiamino è perché qualcuno glielo ha consentito”.
Il legale di Alberto Stasi ha anche commentato l’intervista a Vittorio Fineschi effettuata dal giornalista Daniele Bonistalli. Fineschi è ordinario di medicina legale alla Sapienza di Roma, un luminare della medicina legale, che ha parlato di quanto la variazione del peso corporeo di un cadavere può incidere sull’orario presunto della morte. “Può variare di oltre un’ora, un’ora e mezzo – afferma il medico - Quindi di molto. Con un peso differente si può partire dalle 9, è per questo che pesiamo i corpi”. Il corpo di Chiara Poggi non è stato pesato dopo il decesso, in quanto la bilancia adibita a questo genere di operazioni è disponibile in poche strutture.
“L’argomentare di questo scienziato che onora la medicina italiana al di fuori dei nostri confini deve servire a tutti i colori tacciano le consulenze degli altri come banalità cosa senza senso o alchimie – riflette De Rensis - Spero che l’autorità scientifica del professor Fineschi induca tutti a una riflessione, a una riflessione di prudenza nei confronti di chi sta indagando”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy